la stupenda enrie ci spiega tutto nel suo
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Quanto costa essere una trans?
Mi sono fatta due conti in tasca, ed il bilancio è stato disastroso.
Non fraintendetemi: odio parlare di soldi, lo trovo volgare; eppure mi sembra doveroso parlarne qui, sul mio blog, perché essere una trans costa, e costa tanto. E anche perché sono stanca che si parli di personaggi come Efe Bal che celebrano “il mestiere più vecchio del mondo”, i loro clienti e le loro case da sogno, e preferisco parlarvi di me che ai miei genitori non ho mai chiesto niente e faccio i salti mortali lavorando al mio blog, lavorando in un negozio, facendo la modella e lavorando anche occasionalmente in discoteca come ragazza immagine per racimolare qualche soldino in più. Ed ecco che esce la me polemica, quellapoliticallty scorrect.
Mi sono sempre chiesta perché la maggior parte delle trans che conosco finissero col prostituirsi, perché dovessero vendere così il proprio corpo e la propria anima, quale fossequesto nesso così forte tra l’essere transessuale ed essere una escort.
All’inizio non riuscivo a capirlo: pensavo erroneamente che molte si facessero forte del loro essere trans – debolezza di molti uomini – per foraggiare la propria mania di borse firmate, scarpe all’ultimo grido, unghie laccate e capelli da star; e per alcune indubbiamente è così, ed è una categoria di persone che sinceramente non ammiro e non invidio. Ma come in tutte le storie c’è un rovescio della medaglia, e adesso mi rendo conto della cruda verità: molte trans finiscono per fare “la vita” semplicemente per cupa e cieca disperazione, quella dettata dal voler portare avanti la propria scelta, di completare il proprio percorso. Ed è davvero difficile per ragazze che magari non riescono nemmeno a trovare lavoro (poiché ad oggi è ancora molto difficile inserirsi nel mondo del lavoro, soprattutto quando il nome sulla carta d’identità non combacia con la persona che sei fuori).
Non parlo delle operazioni chirurgiche - che sono a discrezione di ognuno– ma penso sarebbe un gesto carino sovvenzionare e provvedere perlomeno agli ormoni nel momento in cui ti viene diagnosticata una patologia (che in questo caso ha l’altisonante nome di disforia di genere) proprio come accade con l’insulina per i diabetici.
Sicuramente l’Italia si sta aprendo a questo nuovo universo e fa piccoli passi in avanti: ad esempio, l’intervento finale è sovvenzionato dallo stato -come sancito dalla legge nazionale 164/1982 - mentre in altri paesi l’operazione di riattribuzione del sesso è a carico del cittadino e può arrivare a costare anche 15.000 euro. Una presa di posizione decisamente importante e per la quale sono immensamente grata, in cui si intravede una volontà di aiutare e supportare una scelta così difficile.
Nonostante ciò, i costi che si prospettano ad una persona transessuale nel momento in cui decide di cambiare sesso sono allucinanti e idealmente impossibili da sostenere per una persona comune.
Ecco un piccolo prospetto che mi sono fatta e che voglio condividere con voi per renderci un attimo conto in termini pratici di quanto costa essere una trans:
- Sedute psicologiche, che possono essere fatte tramite strutture pubbliche pagando un ticket di circa 30 euro o privatamente, arrivando anche a 80/100 euro a seduta. Le sedute psicologiche hanno un intervallo di 15 giorni, e possono protrarsi persino per un anno. Facendo un rapido calcolo, andando in uno studio due volte al mese a circa 80 euro a visita, si sfiorano quasi i 2.000 euro l’anno. A questi andranno sommati i soldi per psicologo e psichiatra che dovranno rilasciare la perizia da presentare in tribunale per la richiesta di intervento RCS e cambio anagrafico, per un ammontare di altri 1.500 – 2.000 euro.
- Laser al viso: gli ormoni non agiscono sulla barba, e per questa è necessario sottoporsi a trattamenti specifici che possono costare dagli 80 ai 130 euro per una decina di sedute minimo, più tutte le altre di mantenimento. Anche qui parliamo approssimativamente di 2.000 euro e rotti per eliminare il “sintomo” forse peggiore della disforia di genere.
- Ticket endocrinologo per colloquio e farsi prescrivere analisi: 50 euro circa.
- Visite endocrinologiche: anche queste possono essere sostenuto mediante strutture pubbliche con un ticket (di 40 euro circa), o con sedute private il cui costo si aggira attorno ai 100 euro a seduta.
- Costo primo analisi prescritte (ecografie, analisi del sangue e delle urine, fattore V di Leiden, cariotipo ecc) circa 500 euro con prescrizione medica laddove possibile (non tutte sono prescrivibili). Il solo costo del fattore V di Leiden costa 100 euro, idem per il cariotipo (entrambe non prescrivibili). Analisi del sangue per controllare trigliceridi, testosterone, estradiolo e via dicendo andranno fatto regolarmente per verificare l'andamento dei valori, con una cadenza di 3 mesi circa, mentre le altre andranno fatte con minore densità. Ma, insomma, è comunque un’altra bella spesa da affrontare a vita (o quasi).
- Ormoni, che vanno presi a vita (esclusi gli antiandrogeni, che non vengono più assunti dopo l’intervento agli organi genitali). Il costo di pillole e gel può variare dai 20 ai 60 euro al mese, in base al tipo di farmaco e di somministrazione.
- Operazione chirurgiche: come dicevo prima, queste sono a discrezione dell’individuo, che può decidere o meno di rifarsi il naso, la mascella, il pomo d’adamo e via dicendo. Io sinceramente spero di mettermi il meno possibile sotto i ferri, ma diciamo che le due operazioni fondamentali sono la mastectomia (dai 5mila euro) e la vaginoplastica - o la falloplastica in caso di transizione FtM - che costa 10mila euro o più. A questi si sommeranno poi i farmaci post-operatori, come le creme di cicatrizzazione per il seno (70 euro al mese circa).
- Avvocati: convenzionati o meno che sia, prendono circa 2.000 euro per prima e seconda sentenza, cui si sommano le spese burocratiche. La trafila in tribunale è lunga e dispendiosa, se si pensa alle sentenze per cambio anagrafico, a quelle per la riattribuzione del sesso, la correzione dei documenti (certificati di studio, patente, atti di possesso codice fiscale, conto corrente e via dicendo). Un grosso dispendio di energie, tempo e – soprattutto – denaro.
Insomma, sarà che in matematica sono sempre stata una schiappa, ma ho letteralmente perso il conto dopo i primi 10.000 euro. Considerando che queste spese si condensano in un periodo di circa due anni, mi chiedo come sia umanamente possibile affrontare una cosa del genere.
Già mi immagino le polemiche: sei tu che hai scelto di diventare trans, quindi te la vedi tu e ti paghi tutto tu. Forse sì, forse no. Ci sarebbe da aprire un’altra grande, enorme questione: si sceglie davvero di essere trans? O lo si nasce e basta?
Io ho avvertito per tutta la vita un forte senso di disagio nei confronti del mio sesso e del mio corpo, e per imparare ad amarmi ci ho investito tanto tempo, tanto dolore, tante lacrime, tanta fatica e soprattutto tanta forza di volontà. Perché è così che la vedo io: un investimento. Essere una trans, come dicevo all’inizio costa, e tanto, ma non costa solo tanti soldi. È una scelta che costa tanto anche sul piano emotivo e psicologico, costa a te, ai tuoi cari, a chi ti sta intorno. È un prezzo alto da pagare in società, sul lavoro, nelle relazioni amorose ed interpersonali. È un investimento ad alto rischio, me ne rendo ogni giorno di più; perché in fondo non sai a cosa ti porterà, cosa diventerai, è un terno al lotto di cui nessuno può sapere il risultato; ma sono anche convinta che se non si è disposti a rischiare non si guadagna niente.
È un investimento, è vero, ma è un investimento che sono sempre più convinta che meriti di essere fatto: un investimento sulla propria vita, sul proprio futuro, sulla propria felicità.