martedì 8 dicembre 2015

Michele Romeo AFFERMAZIONE15 APRILE 2015


AFFERMAZIONE
AFFERMAZIONE15 APRILE 2015,da un'idea di Michele Romeo.Seguitela.
Posted by Michele Romeo on Giovedì 29 ottobre 2015

Michele Romeo AFFERMAZIONE15 APRILE 2015


AFFERMAZIONE
AFFERMAZIONE15 APRILE 2015,da un'idea di Michele Romeo.Seguitela.
Posted by Michele Romeo on Lunedì 2 novembre 2015

giovedì 12 novembre 2015

IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI

Tratto dal libro di Stella Borghesi:
IL MONDO SEGRETO DEI TRAVESTITI
Pubblicato da lulu.com

Ancora oggi molte persone continuano a confondere il travestito con il transessuale  per il semplice fatto che entrambi appaiono come uomini vestiti da donna. In realtà le loro motivazioni sono completamente diverse: il transessuale inizia a vestirsi da donna  perché si sente  intimamente donna e come tale continuerà a vivere tutta la sua vita a prescindere dalla decisione di diventarlo chirurgicamente. Per il travestito invece è solo un gioco eccitante che non ha nulla a che vedere con l’omosessualità. Ecco  le dieci verità sui travestiti che  continuano a rimanere sconosciute alla maggior parte delle persone, soprattutto alle donne.


1.    I travestiti provano eccitazione nel vestirsi  da donna ed in genere lo fanno solo occasionalmente in privato e tra le mura domestiche. Questa passione o bisogno non diventa  quasi mai una compulsione e la frequenza dei travestimenti può scomparire anche per lunghissimi periodi anche se quasi sempre tende poi a ricomparire nel tempo.
2.    Durante il giorno i travestiti vivono e si vestono come  uomini normali, spesso sono sposati e con figli e nessuno sospetta minimamente di questa loro passione.
3.    I travestiti si sentono intimamente uomini e non pensano mai, nemmeno lontanamente, di voler cambiare sesso, nè di  prendere degli ormoni femminili  per modificare le sembianze.
4.    Nella grande maggioranza dei casi i travestiti sono eterosessuali e solo una minima parte di essi prova sporadiche esperienze  omosessuali anche  se queste sono spesso presenti  nelle fantasie  quando appaiono  “enfemme”.
5.    I travestiti non modificano mai gli aspetti somatici del proprio corpo in maniera definitiva ed al massimo si depilano le gambe e le ascelle. Simulano di avere il seno  unicamente con un reggiseno imbottitio
6.    Il sogno più frequente di un travestito è quello di poter far l’amore con la propria donna mentre è travestito da donna. Spesso fantastica di poter essere posseduto dalla propria donna e a volte la curiosità può spingerlo a provare anche un’esperienza con un uomo anche se il più delle volte questa rimane una  fantasia che elabora  per eccitarsi mentre è travestito.
7.    Il travestito non si innamora mai di un uomo.  A volte può trovare eccitante la fantasia di essere posseduto da un uomo ma questo appare sempre come una figura immaginaria e senza volto che soddisfa il bisogno narcisistico di venire apprezzato nel suo apparire donna. Nelle rare occasioni in cui il travestito si avventura nel mondo reale, tende ad evitare incontri diretti e la sua soddisfazione deriva dalla dalla consapevolezza di suscitare il  desiderio degli  uomini che incontra e si sente appagato dalla sua bravura nel travestirsi. Il piacere di travestirsi è sempre fine a se stesso e lui non viene nemmeno  sfiorato dall’idea di prostituirsi.
8.    I travestiti non sono quasi mai particolarmente effeminati  e spesso riescono a custodire  il loro segreto per molti anni , a volte per sempre.
9.    I travestiti sposati possono provare dei sensi di colpa perchè, pur desiderando profondamente di poter condividere questo segreto con la  moglie  sono frenati dalla paura di non essere compresi e di perderla. Spesso conducono l’intera esistenza tra la paura di essere scoperti e la voglia di confessare e per questo  a volte lasciano degli indizi, più o meno inconsapevolmente, per essere scoperti. Una volta che il segreto non è più tale, la trasgressione può diventare meno eccitante e perdere gradualmente di interesse  e di intensità .
10. I travestiti spesso indossano gli abiti femminili per trovare conforto nei momenti di noia, di delusione sentimentale o professionale ed in genere quando il morale è basso. Quando sono felici ed innamorati  questa passione tende a diminuire fino a far credere che questo bisogno  sia scomparso del tutto.
Se vuoi leggere tutto clicca qui sotto :
http://www.lulu.com/shop/stella-borghesi/i...t-20562655.html

venerdì 9 ottobre 2015

ho visto questo video su youtube di lei e voglio postarlo



io lei la trovo stupenda..molto femminile molto dolce quando parla vorresti
prenderla e baciarla pero' lei ha già il suo dolce amore un trans ovvero FTM
e sono carini insieme la sua storia e carina piena di coraggio fanno una bella coppia
MTF+FTM spero che duri e che questo mondo sia lieve per la loro relazione

martedì 22 settembre 2015

ho creato il mio primo gruppo su facebook dal titolo non sono solo una Trav

non sono solo una Trav














regole del mio gruppo, niente foto porno,niente inviti al sesso sia da parte dell'uomo o sorellina,no foto bambini,io banno all'istante non ci penso due volte
vi chiedo solo di scrivere le vostre capacità perchè per me e molto importante farci vedere sotto un altro aspetto e non solo quello legato al sesso..grazie a tutti
ho creato questo gruppo per dare una possibilità a noi trav/trans dato che alcuni purtroppo (molti uomini) ci giudicano o pensano che siamo solo macchine del sesso...invece credo io so che ognuna di noi e diversa nel fare molte cose è non deve essere etichettata solo per il sesso

visto che ne leggo di ogni di noi trav/trans soprattutto per quanto riguarda la nostra reputazione
per alcuni uomini siamo solo un buco da riempire qualcosa da prendere da svuotarsi e basta
ed e colpa anche di quelle sorelline che si fanno fare questo e anche degli uomini con le calze che nemmeno li definisco trav

ma io non ci sto non mi va ognuna di noi e diversa abbiamo delle doti degli hobby femminili
e secondo me e giusto parlarne per questo ho creato il gruppo

lunedì 21 settembre 2015

forse il primo crossdresser o trans della storia


Durante alcuni scavi in Repubblica Ceca un gruppo di archeologi ha ritrovato quella che potrebbe essere la tomba di un omosessuale preistorico. Detta così fa un po’ ridere, ma l’ipotesi che i resti possano appartenere ad una persona gay si basano sul tipo di sepoltura che gli archeologi hanno ritrovato..
Durante uno scavo condotto a Praga, nella Repubblica Ceca, gli archeologi hanno rinvenuto quelli che potrebbero essere i più antichi resti ritrovati di un maschio omosessuale. Il corpo, appartenente a un individuo di sesso maschile vissuto 2.500-2.900 anni fa, è stato sepolto secondo alcune modalità normalmente riservate alle donne della cosiddetta “Cultura della ceramica cordata”, che caratterizza buona parte dell’Europa settentrionale dal neolitico agli inizi dell’Età del Bronzo. Nello specifico era deposto sul suo lato sinistro, e con la testa rivolta a Oriente.
L’archeologa Kamila Remišová Vašínová della Società Archeologica Ceca ha affermato: “Stiamo valutando varie interpretazioni, e fra queste che l’individuo appartenesse a un terzo genere, non fosse cioè considerato né uomo né donna secondo il senso comune. Di certo sappiamo che aveva un ruolo speciale all’interno della sua comunità”.

...sinceramente non capisco la storia del gay...per me il gay e un uomo che fa cose da uomo e ama l'uomo, la lesbica e una donna che fa cose da donna e ama la donna, i/le trans sono uomo/donna che fanno cose del sesso opposto e poi ci siamo noi che sappiamo gestire i due mondi
purtroppo non sono rimasti i vestiti senno' sarei davvero curiosa di sapere se avevo ragione oppure no

domenica 13 settembre 2015

casa Susanna

CASA SUSANNA: UNA SOCIETÀ SEGRETA IN CUI SENTIRSI NORMALI.

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C’è stato un tempo in cui tra la fine degli anni ’60 ed i primi anni ’70, alcuni crossdresser avevano trovato un rifugio in cui essere se stessi in un isolato complesso di edifici, nel territorio di Hunter, New York. Si trattava di un un posto sicuro per molti che sentivano il bisogno di evadere, dai propri vestiti come dalla propria pelle, e se lo concedevano per qualche giorno a settimana, in risposta a una società che ancora non dava né comprensione né soluzioni. Felicity, Gail, Fiona, Cynthia, erano questi i nomi che avevano scelto per loro: per alcuni era un problema di presa di coscienza, per altri insoddisfazione velata. Questo posto è rimasto sconosciuto per decenni, custodito dalla sola memoria dei suoi ospiti, fino a che qualcosa lo ha reso noto, portandolo alla ribalta della più scafata, sebbene non sempre tollerante, società contemporanea.
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Un vero e proprio dossier fotografico, scene di vita privata, segreti scatti di un’esistenza alternativa, è ciò che per caso è tornato alla luce quando Robert Swope, punk-rocker e mobiliere di New York ha rinvenuto un centinaio di foto in una scatola comprata al mercatino delle pulci. Uomini travestiti da donne, ma in pose familiari e composte di donne sofisticate, nessuna volgarità. Cross-dresser borghesi che bevono tè, giocano a bridge, guardando l’obbiettivo con sincero stupore e un leggero velo di imbarazzo. Insospettabili e distinti signori della middle class: editori, vigili del fuoco, imprenditori, uno sceriffo di una piccola contea nel New Jersey. Seppure l’ambiente e la qualità delle fotografie appartengano alla fine degli anni ’60, vestiti, acconciature e ammiccamenti sono, invece, tipici del decennio precedente. Le foto ritraggono una sorta di club privato: Casa Susanna. Swope non sapeva di cosa si trattasse. Tutto ciò che aveva era quello che vedeva, ossia uomini vestiti da donne, eleganti quanto rassicuranti. Donne serene, talora gioiose. Niente di eccessivo, nessun tipo di Drag Race e nessuna Ru Paul a condurre la gara, nessuna queen dai capelli supercotonati e coperta di strass che mima parole dei brani di grande successo facendo la pazza, come Vida Boheme e Noxeema Jackson insegnavano all’inesperta Chi Chi Rodriguez, nel film ‘A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar’. Quegli scatti, mostravano, in verità, qualcosa di più simile alle foto di famiglia, una cena per un’occasione speciale, un happening dove andare vestiti bene, bacettii sulle guance, un picnic sull’erba.
A lungo Swope non volle saperne niente, finché insieme al suo compagno, Michel Hurst, decise di mettere insieme tutte queste foto e farne un libro – intitolato, appunto, Casa Susanna, edito nel 2005 da powerHouse Books– lasciando agli scatti l’arduo compito di raccontare una storia segreta che gli stessi autori cominciarono a conoscere soltanto dopo la pubblicazione del testo, quando le testimonianze dei frequentatori di Casa Susanna iniziarono a ricongiungersi alle immagini.
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Susanna, la matrona di questo gineceo alternativo, si chiamava Tito Valenti ed era un uomo che aveva scelto di spendere il resto della propria vita da donna.
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Robert Hill, ricercatore dell’Università del Michigan che una decina di anni fa si è occupato di ricucire le storie che giravano attorno alle foto di Swope, ha intervistato alcune delle amiche di Susanna, come Sandy, imprenditore divorziato. Lui racconta che Casa Susanna era un posto eccitante «perché quali che fossero le tue fantasie segrete, incontravi altre persone che ne avevano di simili e ti accorgevi di essere, sì, “diverso” ma non “pazzo”». Sandy, che oggi ha più di 70 anni e non si traveste da qualche decade, negli anni sessanta era ancora studente universitario e nei weekend frequentava Casa Susanna. «Era estremamente liberatorio. Sono cresciuto in una famiglia molto conservatrice. Volevo sposarmi, avere una casa, un’auto, un cane. Cose che alla fine sono successe. Ma allora avevo questi impulsi conflittuali e non sapevo da che parte voltarmi. Non sapevo quale fosse il mio posto nel mondo».
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Il ricordo di Casa Susanna, dei suoi weekend e delle suoi party declina fino a perdersi nella memoria dei suoi ospiti, pur seguendoli negli anni a venire, attraverso le loro scelte di vita, che poi per la maggior parte di loro si riducono a un unico enorme bivio. Continuare nella presunta normalità come Sandy o diventare donna, come Fiona che si trasferì a Sidney, dove visse come Katherine Cummings, libraia ed editrice. Lei, che alla nascita si chiamava John.
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E poi c’era Virginia Prince, farmacista e fondatrice della rivista specializzata ‘Transvestia’ e del movimento transgender. «Ho inventato i trans – rideva ancora 96enne, poco prima di morire – ma se questa gente sapesse che non mi sono mai operata mi farebbe la pelle».
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E infine c’era Susanna, a cui lasciamo concludere questa storia rubata ai ricordi di un gruppo di uomini, che, quando negli States vivere la propria diversità era ancora troppo difficile, nonostante fossero gli anni della liberazione sessuale, hanno deciso di trovare conforto alla loro condizione in un rifugio isolato, ma col reciproco sostegno di altri fratelli di condizione. Anzi, sorelle.
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«Scena: il portico di fronte all’edificio principale del nostro resort nelle Catskill Mountains. Ora: circa le quattro del mattino, il Labor Day sta per sorgere oltre l’oscurità distante. Personaggi: quattro ragazze che chiacchierano. È buio. Solo un fascio di luce illumina parte della proprietà a intervalli regolari – fa magari un po’ freddo a quasi mille metri d’altitudine. Ogni tanto una fiamma in punta di sigaretta illumina un volto femminile – un altro weekend al resort, ore in cui impariamo a conoscere noi stessi un po’ meglio osservando la nostra immagine riflessa in nuovi colori e in una nuova prospettiva attraverso le vite dei nostri amici». È forse questa la sintesi di cosa fosse Casa Susanna. A parlare, infatti, è proprio lei, Susanna, che da qualche parte nei primi anni Settanta scriveva della sua Casa sulle colonne di ‘Transvestia’.
 
http://blognomos.com/2014/04/29/casa-susanna-una-societa-segreta-in-cui-sentirsi-normali/







domenica 6 settembre 2015

come nascondo il mio segreto

immagino che tante di voi hanno questo segreto di essere trav ma alcune di voi non sanno come nasconderlo agli altri

allora adesso vi suggerisco alcuni consigli

1.createvi un facebook...non cè niente di meglio che crearvi una identità femminile in facebook
fate il vostro account FB con una mail diversa magari gmail e riempite il vostro facebook di ogni
cosa che vi piace vestiti,scarpe,make up,pagine di riviste ecc,di sicuro col tempo vi farà piacere entrare e vedere ogni cosa femminile

2.nascondere il mio facebook....se usate il firefox o chrome oppure IE per il vostro facebook maschile
allora vi conviene scaricare firefox,chrome,opera,maxthon per il vostro facebook femminile
se avete voglia di non fare usare anche questo programma ad altra gente esistono programmi per inserire la password del tipo game protector

3.confidare i vostri segreti...se avete voglia di parlare e confidare ogni cosa che vi viene in mente
del vostro femme vi conviene crearvi un blog del tipo blogger o simili così da inserire dei vostri post di sfogo o pensiero se non volte farlo online si possono scaricare programmi da diario segreto sul pc
del tipo iDailyDiary Free o simili e proteggere quello che scrivete con le password

4.il mio segreto sul cell....se volete invece usare il vostro segreto sul cell o tablet allora vi consiglio di scaricare i browser alternativi del tipo cm browser o dolphin browser per android esiste l'app di blogger per gestire il vostro blog sull cell e poi esistono tante app del diario segreto da inserire le password per scrivere ogni cosa che vi passa ella testa

non lasciate che i problemi di ogni giorno rovinano il vostro femme perchè non si parla solo di vestire ma quello che avete dentro e farlo esprimere e tirarlo fuori con ogni cosa disponibile e non sembra ma solo il facebook oppure il vostro blog/diario vi aiuta ad esprimervi

xo katie


mercoledì 2 settembre 2015

nuovo film verso novembre

vi condivido questo meraviglioso trailer di un film che deve uscire verso novembre dal titolo
The Danish Girl

parla della prima persona transessuale ambientato credo inizio 1900
il trailer e bello per una scena in particolare e consiglio a tutte di andare a vederlo al cinema
perchè l'attore e quello che ha fatto la teoria del tutto e di sicuro lo faranno al cinema
vi lascio il trailer

giovedì 27 agosto 2015

mitologia


Attestazioni del fenomeno oggi chiamato transessualismo possono essere rinvenute in documenti risalenti indietro nei secoli ed abbraccianti culture nettamente distinte. Mitologia classica, storia classica, Rinascimento e storia dell'Ottocento, insieme con l'antropologia culturale, dimostrano l'estesa area di penetrazione del fenomeno transessuale.
Essendo il termine ‘transessuale’ d’origine relativamente recente, non lo si può rinvenire nelle fonti storiche, e pertanto parecchie illazioni devono essere fatte nell’interpretazione del materiale citato. Anche la specifica menzione del “mutamento di sesso” può soltanto implicare un “mutamento d’abbigliamento” o la pratica dell’omosessualità genitale, senza che risulti evidente la totale assunzione da parte dell’individuo dell’identità del genere opposto. Nelle citazioni che seguono, è osservato il criterio dell’identità del genere opposto

MITOLOGIA E DEMONOLOGIA

Nella mitologia greca, un’influenza transessuale è drammatizzata nella designazione di Venere Castina a dea che risponde con simpatia e comprensione ai desideri delle anime femminili racchiuse in corpi maschili. [1]
Miti relativi al cambiamento di sesso, riguardato non solo come soluzione di un desiderio, ma anche come forma di punizione, si presentano frequentemente. Per esempio, si narra che Tiresia, indovino tebano, stesse passeggiando sul monte Cillene quando  s’imbatté  in due serpenti in amore; uccise la femmina, e per quest’atto fu mutato in donna. [2] In seguito , dopo esser pervenuto a guardare favorevolmente  alla sua nuova forma ed aver testimoniato che il piacere della donna durante il coito era dieci volte superiore a quello dell’uomo, fu ritrasformato in uomo, sempre per punizione. [3]
Un’altra narrazione mitologica concerne gli Sciti , la cui retroguardia saccheggiò il tempio di Venere ad Ascalona mentre si ritirava dalla Siria e Palestina che gli Sciti avevano invaso. Si ritenne che la dea ne fu così adirata che fece donne dei saccheggiatori, e per di più decretò che la loro posteriorità sarebbe stata similmente colpita. [4] Ippocrate, descrivendo a proposito degli Sciti quei “non uomini” che assimilò agli eunuchi, scrisse: “Essi non solo si dedicano ad occupazioni da donna, ma mostrano inclinazioni femminili e si comportano come donne. I nativi  ne ascrivono la causa alla divinità...”. [5] Un’altra narrazione ancora tratta dall’antico regno di Frigia, ove i sacerdoti del dio Attis, consorte di Cibale, la Madre Terra, erano obbligati all’auto-castrazione in omaggio al dio Attis, del quale si narrava che s’era evirato sotto un albero di pino. Si diceva che i sacerdoti (in seguito alla castrazione) divenivano  dei transvestiti e si adeguavano a mansioni da donna; si credeva che alcuni di questi sacerdoti fossero andati oltre la castrazione testicolare ed avessero rimosso completamente i genitali maschili esterni. [6]
Il mito di Tiresia precedentemente ricordato ha un parallelo in un racconto della tradizione nazionale dell’India orientale. Secondo le leggende del Mahàbhàrata, un re fu trasformato in donna, per essersi bagnato in un fiume magico. Come donna generò cento figli, che mandò a dividere il suo regno coi cento figli che aveva avuto quale uomo. Più tardi egli rifiutò d’essere ritrasformato in uomo perché l’antico re si accorse che “la donna prova maggior piacere nell’atto dell’amore che non l’uomo”. Contrariamente al destino di Tiresia, al re trasformato fu accordato quanto desiderava. [7]
Non soltanto gli dei disposero del potere di cambiare il sesso d’una persona, ma cambiamenti di sesso furono operati suo uomini e su bestie mediante la stregoneria e l’intervento di demoni. Si pretendeva che delle streghe fossero in possesso di droghe [8] che avevano la capacità di invertire il sesso di chi le prendesse. Taluni dicevano che i maschi potevano esser trasformati in femmine e le femmine in maschi, ma si argomentava altresì che il cambiamento di sesso fosse realizzabile in una sola direzione, talché si affermava che il Diavolo potesse render maschi le femmine, ma non trasformare gli uomini in donne, giacché metodo di natura è aggiungere piuttosto che togliere. Nel Malleus maleficarum (Il martello contro le streghe), pubblicato nel 1489, un libro che funse da base del “trattamento” della pazzia per quasi trecento anni, fu riferito, secondo testimonianza oculare, di una fanciulla mutata in un ragazzo dal Diavolo, a Roma. [9]

STORIA CLASSICA

Dalla documentazione dell’antichità della Grecia e di Roma, si hanno attestazioni della presenza di persone palesemente insoddisfatte del loro ruolo di genere. Filone, il filosofo ebreo di Alessandria, scrisse: “Riservando ogni possibile cura al loro adornamento esterno, costoro non hanno neppur vergogna di ricorrere a qualsiasi espediente per mutare artificialmente in femminile la loro natura d’uomini… Alcuni di loro… bramando una completa trasformazione in donne, hanno amputato i propri organi della generazione”. [10]
Scrisse il poeta latino Manilio: “Queste (persone) continuamente si preoccuperanno del loro vistoso abbigliamento e dell’apparenza attraente; di arricciarsi la chioma e di disporla in boccoli ondulati… di depilarsi le membra irsute… Sì! E d’aver in odio il loro autentico aspetto di uomini, e di desiderare d’aver braccia su cui non crescano peli. Vesti da donna indossano… il loro passo piegano ad un’andatura effeminata…”. [11]
Ed ancora un latino ad esprimersi come segue:
Ma che aspettano costoro? Non è forse già tempo che facciano
Alla maniera frigia, e portino a termine l’impresa?
E che prendano un coltello e si recidano quel pezzo di carne superflua? [12]

Anche nelle storie degli imperatori romani sono riferiti casi di “cambiamento di sesso”. Una delle prime operazioni di conversione sarebbe stata eseguita per ordine dell’infame imperatore Nerone. A quanto si pretende, Nerone, durante un accesso di rabbia, tirò un calcio all’addome della moglie incinta, uccidendola. In preda al rimorso, cercò di trovare qualcuno il cui volto somigliasse a quello della moglie assassinata. Quello che meglio si adattava all’esecuzione dell’ordine dato era un giovane liberto di sesso maschile, Sporo. Si narra dunque che Nerone abbia ordinato ai suoi chirurghi di trasformare il liberto in donna. A seguito della “conversione”, i due contrassero nozze formali.
Un altro imperatore romano, Eliogabalo, avrebbe impalmato, a quanto si riferisce, un poderoso schiavo, e poi avrebbe assunto le funzioni di moglie dopo il matrimonio. Si descrive Eliogabalo “deliziato a sentirsi chiamare la signora, la sposa, la regina di Ierocle”, [13] e si dice che avrebbe offerto la metà dell’Impero Romano al medico che l’avesse potuto fornire di genitali femminili. [14]
Tra l’epoca dell’Impero Romano e il Cinquecento europeo si colloca un’attestazione forse apocrifa, ma tuttavia straordinaria, riguardante la Roma del IX secolo. Essa concerne un personaggio noto come Papa Giovanni VIII, e riferisce come costui, nominato successore di Papa Leone IV nel’855, fosse, in realtà, una donna. In una narrazione pubblicata con l’approvazione di Papa Giulio III si affermava che “ella partorì un bambino e morì, insieme alla sua prole, alla presenza d’un gran numero di spettatori”. [15]

DAL PERIODO RINASCIMENTALE ALLA FINE DEL XIX SECOLO

La storia francese dal XVI al XVIII secolo presenta una quantità di personaggi pubblici transessuali. D’altra parte, in quest’epoca il termine col quale ci si riferiva al sovrano era “Sa Majesté”, che letteralmente significa “la di lei Maestà”. [16] Il genere femminile fu usato, inizialmente, in omaggio al re Enrico III di Francia, che voleva essere considerato una donna. Si riferisce che una volta, nel febbraio 1577, sa majesté rivelò in pieno le sue caratteristiche comparendo dinanzi ai Deputati “abbigliato come una donna, con una lunga collana di perle e un abito tagliato in basso…”. [17]
Tra i notabili francesi del XVII secolo, l’Abate de Choisy, noto anche come Francois Timoléon, ha lasciato ai posteri una vivida descrizione di prima mano d’una forte aspirazione all’inversione di genere. Durante l’infanzia e l’adolescenza, sua madre lo aveva abbigliato completamente come una ragazza; dai diciotto anni continuò in quell’uso ed allora la sua vita era “cinta da bustini ben attillati che rendevano più prominenti le natiche, i fianchi ed il petto”.  Adulto, per cinque mesi recitò nella commedia come ragazza, riferendo: “Tutti restavano ingannati; avevo amanti ai quali concedevo parchi favori”. A trentadue anni divenne ambasciatore di Luigi XIV in Siam. Riguardo alla sua identità di genere, egli scrisse:

Io penso veramente e sinceramente d’essere una donna. Ho cercato di scoprire come un così inusitato diletto mi sia venuto, e presumo che derivi da ciò: è attributo di Dio essere amato ed adorato, e l’uomo – per quanto la sua debole natura lo permetta – ha la medesima ambizione; ma è la bellezza a creare l’amore, e la bellezza è generalmente dote della donna… Udendo qualcuno vicino a me sussurrare: “Che donna graziosa!”, ne ho provato un piacere così grande che è al di là d’ogni paragone. Ambizione, ricchezza, persino amore non possono eguagliarlo…”. [18]

Uno dei più famosi esempi storici di inversione di genere nel comportamento è rappresentato dal Cavalier d’Eon, dal cui nome derivò quello di “eonismo”. Si riferisce ch’egli abbia debuttato nella storia in costume da donna, come rivale di Madame de Pompadour e come nuova graziosa favorita di Luigi XV. Quando il suo segreto fu rivelato al re, quest’ultimo fece tesoro del suo errore trasformando il Cavaliere in un diplomatico di fiducia. In un’occasione, nel 1755, andò in Russia in missione segreta travestito, come se fosse la nipote dell’agente accreditato del re, e l’anno successivo tornò in Russia in veste maschile per completare la missione. Dopo la morte di Luigi XV visse permanentemente come donna. V’era grande incertezza in Inghilterra, ove trascorse gli ultimi anni, se il suo vero sesso morfologico fosse maschile o se invece i periodi in abbigliamento maschile non fossero, in effetti, che periodi di travestimento. Quando morì, il Cavalier d’Eon aveva vissuto per quarantanove anni da uomo e per trentaquatro da donna. [19]
Altro interessante abate fu l’Abate d’Entragues, che si sforzava di rinnovare la bellezza femminile del suo volto “pallido e interessante” sottoponendosi frequentemente a salassi facciali. [20] . Ancora un abate che ci riguarda fu il Becarelli, un falso messia che pretendeva di essere in grado di farsi servire a comando dallo Spirito Santo e che si gloriava di possedere una droga che poteva “cambiare il sesso”. Se il sesso fisico non era mutato, tuttavia gli uomini che presero la droga si cedettero temporaneamente trasformati in donne, e le donne pensarono d’essersi mutate in uomini. [21]
Finalmente, una persona  che nel corso di tutta la sua vita era stata conosciuta quale M.lle Jenny Savalette de Lange, quando morì a Versailles nel 1858 si scoprì  che era un uomo. Durante la sua vita egli aveva brigato per ottenere un certificato di nascita sostitutivo che lo designasse di sesso femminile, di fidanzò con uomini  sei volte e ricevette dal re di Francia una pensione annua di mille franchi insieme alla concessione di un appartamento nel Castello di Versailles. [22]
Le seguenti brevi storie di casi riferite da medici concludono la rassegna storica del XIX secolo “che a motivo delle mansioni femmiinili (lavori di cucito e di maglia) cui assolveva per ordine della madre divenne completamente effeminata, si estirpava la barba, si sollevava i capelli, si imbottiva sul petto e sui fianchi, e si comportava da donna sotto ogni punto di vista… Costui chiamava se stesso  Frederica…. Egli riusciva ad ingannare (gli uomini) così pienamente che essi (inconsapevolmente) compivano con lui il coito nell’ano”. [23] Il Krafft-Ebing riferisce questa dichiarazione di prima mano, dovuta ad un paziente:

Mi sento una donna in forma d’uomo… Sento il pene come una clitoride, l’uretra come uretra ed orifizio vaginale, che sempre si sente un po’ umido, anche quando è in realtà asciutto, e lo scroto come grandi labbra. In breve, sento sempre la vulva… Pur piccoli come sono, i miei seni sempre chiedono spazio… Di che vantaggio è il piacere femminile, se non lo si conosce?... [24]

DATI ETNOLOGICI

GLI AMERINDIANI

Gli studi antropologici su popoli di diverse parti del mondo forniscono un materiale molteplice riguardante il comportamento e l’identificazione col genere opposto.
Durante il primo quarto di questo secolo, una messe cospicua di dati fu raccolta sulle pratiche tradizionali di parecchie tribù di Indiani dell’America Settentrionale. “Quasi in ogni parte del continente pare che vi siano stati, fin da tempo antico, uomini indossanti gli abiti ed assolventi alla funzioni di donne…”. [25]
Presso gli indiani Yuma esisteva una classe di maschi, chiamati gli elsa, che si riteneva avessero subito  un “cambiamento di spirito” come effetto di sogni avuti generalmente al tempo della pubertà. Un ragazzo o una ragazza che abbia sognato troppo qualcosa “subirebbe un cambiamento di sesso”. Tali sogni comprendono di frequente la recezione di messaggi da parte di piante, particolarmente l’arundinacea, essa stessa creduta soggetta a mutar sesso. Un elsa, tuttavia, sognò  di fare un viaggio. “Questo sogno includeva la sua futura occupazione in un lavoro femminile; quando usciì dal sogno, egli portò la mano alla bocca e rise… con voce da donna, e la sua mente fu mutata da maschile in femminile. Gli altri giovani se ne accorsero e presero a considerarloo come una donna”.
Da piccola la controparte femminile dell’elsa, la kwe’rhame, gioca coi giocattoli dei maschietti. Si asserisce che queste donne non abbiano mai mestruazioni; i loro caratteri sessuali secondari sono poco sviluppati, e in certi casi sono maschili (evidentemente si tratta di qualche forma di ermafroditismo o di virilismo). [26]
Si credeva inoltre nella cultura Yuma che all’interno della Sierra Estrella, una montagna, vivesse un transvestito, e che tanto essa quanto un’altra montagna vicina avessero il potere di “trasformare sessualmente gli uomini”. Si diceva che presagi di tale trasformazione si avevano precocemente nell’infanzia; la gente anziana capiva dagli atti di un fanciullo ch’egli avrebbe “cambiato sesso”. Berdache era il termine per coloro che si comportavano come donne; [27] nella cultura Yuma i berdache sposavano uomini e non avevano bambini propri. La tribù comprendeva anche donne che passavano per uomini, vestite da uomo e sposate con donne. [28]
Tra gli Indiani Cocopam erano detti  e L ha quei maschi dei quali si diceva che avevano mostrato caratteri femminili fin dall’infanzia. Venivano descritti, da piccoli, come soliti a parlare a somiglianza delle fanciulle, a ricercare la compagnia di esse, a far le cose al modo delle donne. Le femmine note come war’hemeh giocavano coi ragazzi, facevano archi e frecce, avevano il naso forato e scendevano in battaglia.
“I giovani possono amare una di queste ragazze, ma esse non si cureranno affatto di loro, desiderando esclusivamente essere uomini”. [29]
Presso gli Indiani  Mohave, i ragazzi che erano destinati a divenire sciamani (sacerdoti-medici che si avvalevano di trances magiche e medianiche per curare i malati, per indovinare le cose occulte e per controllare gli eventi che riguardavano la prosperità del popolo), avrebbero “tratto indietro il pene tra le gambe e poi si sarebbero mostrati alle donne esclamando: ‘io pure sono una donna, sono proprio come siete voi’”.
Per questi ragazzi Mohave che avrebbero vissuto come donne, v’era un rito d’iniziazione durante il decimo o l’undicesimo anno di vita. “Due donne sollevano il giovinetto e lo portano all’aperto… Una indossa una pelle e danza, ed il giovinetto la segue e la imita… Le due donne danno al giovinetto le parti anteriore e posteriore del suo nuovo abito e gli dipingono la faccia..:”. Queste persone parlano, ridono, sorridono, siedono e si muovono come donne. Gli iniziati assumevano poi un nome adatto a persona dell’opposto sesso. Questi alyha si ostinavano a che il pene fosse chiamato clitoride, i testicoli grandi labbra e l’ano vagina. La controparte femminile, hwane, non si ostinava a che ci si riferisse ai genitali con la terminologia maschile.
L’alyha, una volta trovato marito, avrebbe preso a simulare la mestruazione; preso uno stecco , si sarebbe graffiato tra le gambe fino a far uscire il sangue. Quando costoro decidevano di restare incinti, avrebbero interrotto le ‘mestruazioni’. Prima del ‘parto’ avrebbero bevuto un preparato di fave che avrebbe causato un violento dolor di stomaco, qualificato come ‘doglia’ ; ad esso avrebbe tenuto dietro una defecazione designata come “mortinatalità”, e ciò sarebbe stato sepolto cerimonialmente. Sarebbe poi seguito un periodo di lutto tanto per il marito quanto per la moglie”. [30]
Fonti antropologiche disponibili accennano brevemente a pratiche consimili presso altre tribù.
Tra i Navaho, delle persone dette nadl E, un termine usato tanto per i transvestiti che per gli ermafroditi, ma normalmente per i primi, venivano interpellate col termine di parentela usato per una donna della loro condizione e anzianità, ed era loro concesso lo stato legale muliebre. [31]
Quello di i-wa-musp (‘uomo-donna’), presso gli Indiani della California, costituiva un regolare grado sociale. Vestiti da donna, essi assolvevano a compiti muliebri. Quando un indiano avesse dimostrato il desiderio di sottrarsi ai suoi doveri di uomo, gli sarebbero  stati offerti un arco e un ‘bastone da donna’: egli avrebbe dovuto scegliere, e poi per sempre sarebbe stato vincolato dalla sua scelta. [32]
Infine, per i Pueblo, fu descritta la pratica che segue. Un uomo lolto possente, ‘ uno dei più virili’, veniva scelto. Lo si masturbava molte volte al giorno e lo si faceva montare a cavallo quasi di continuo.

Gradualmente, si produce una tal irritabile debolezza degli organi sessuali che, rapidamente, viene a determinarsi una grande scarsezza di seme… Allora ha inizio l’atrofizzazione dei testicoli e del pene, cadono i peli della barba, la voce perde la sua profondità e potenza… Inclinazioni e disposizioni divengono femminili. (Questo) ‘mujerado’ perde la sua posizione di uomo nella società… sembra sforzarsi di assimilarsi per quanto gli sia possibile al sesso femminile, e di sbarazzarsi, per quanto ne sia capace, di tutti gli attributi, mentali e fisici, della virilità.

Un antico generale-chirurgo dell’esercito degli Stati Uniti descrisse vividamente una di queste persone: “La prima cosa che attrasse la mia attenzione fu lo straordinario sviluppo delle glandole mammarie, che erano grosse come quelle di una donna che allattasse. Egli mi disse di aver allevato diversi bambini cui era morta la madre, e di aver dato loro molto latte dalle sue mammelle…” (Fenomeno questo che da un punto di vista scientifico suona millantatorio). [33]

ALTRE POPOLAZIONI

In tribù paleo-asiatiche, mediterranee antiche, indiane, oceaniche ed africane, gli uomini che adottavano le maniere e l’abbigliamento delle donne godevano di grande considerazione come sciamani, sacerdoti e stregoni: tutte persone i cui poteri sovrannaturali son temuti e venerati.
Tra glil Iacuti, aborigeni siberiani, v’erano due categorie di sciamani, i ‘ bianchi’, che rappresentavano le forze creative, ed i ‘neri’, che rappresentavano quelle distruttive. Questi ultimi tendevano a comportarsi da donna; si spartivano in mezzo la capigliatura come le donne, portavano cerchi di ferro sopra la giubba a raffigurare i seni, e analogamente a quanto si faceva per le femmine biologiche, non si permetteva loro di giacere sul lato destro della pelle di cavallo nei luoghi di soggiorno. [34]
Per quanto riguarda i popoli della Siberia, soprattutto tra i paleo-siberiani e cioè Ciukci, Coriacchi, Camciadali ed Eschimesi d’Asia, si notò il cambiamento di sesso. [35]
Tra i Ciukci dimoranti presso la costa artica esisteva, a quanto si riferisce, una speciale diramazione dello sciamanismo in cui si pretendeva che uomini e donne si sottoponessero ad un cambiamento di sesso parziale, o anche completo. L’uomo che cambiava sesso era chiamato ‘uomo tenero’ (yirka’-la’ vl-wa’irgin) oppure ‘simile alla donna’ (ne’vc h i c a) e ‘donna trasformata’ (ga’ c iki c hé ce). La trasformazione avrebbe avuto luogo per ordine del Ke’let durante la prima adolescenza.
V’erano diversi gradi di trasformazione. In un primo stadio, la persona che la subiva avrebbe imitato la donna solo nella maniera di intrecciare ed acconciare i capelli. Il secondo stadio è caratterizzato dall’adozione dell’abbigliamento femminile. Il terzo stadio di trasformazione era più completo. Il giovane che vi si sottoponeva smetteva tutte le occupazioni e i costumi del proprio sesso ed assumeva quelli della donna. La sua pronuncia cambiava. “Al tempo stesso il suo corpo si modifica, se non nell’apparenza esterna, almeno nelle sue facoltà e forze. La persona trasformata… diviene… premurosa della cura dei bambini piccoli. Generalmente parlando, diviene una donna con l’apparenza di un uomo”. L’’uomo tenero’ dopo qualche tempo prendeva marito; la ‘moglie’ si occupava della casa, eseguendo tutte le mansioni e i lavori domestici. V’era la leggenda secondo cui qualcuno avrebbe anche acquistato gli organi della donna. [36] La descrizione della ‘donna trasformata’ dice che indossava vestiti maschili, adottava la pronuncia dell’uomo, si forniva d’una tibia di renna, l’attaccava a una larga cintura di cuoio e “l’usava alla maniera del membro virile”. [37]
Nel Madagascar, certi uomini descritti tra i Tanala come mostranti tratti femminili sin dalla nascita, vestivano da donna, si pettinavano come donne e si dedicavano ad occupazioni femminili. Erano noti come sarombavy. Tra i Sakalava del Madagascar, i bambini che si distinguevano per esser d’apparenza e di maniere delicate e femminee venivano scelti e separati dagli altri e quindi allevati come fanciulle. Questi malgasci trattati da femmine “finalmente… guardano a se stessi come completamente femminili… L’autosuggestione agisce così in profondità ch’essi quasi dimenticano il loro vero sesso… Essi sono esentati dal servizio militare”. [38]
Le seguenti brevi citazioni aneddotiche stanno a dimostrare la presenza del fenomeno transessuale anche in altre e distanti culture.
A Tahiti, una categoria di uomini chiamati dagli indigeni  mahoo o mahhu “assumeva l’abito, le attitudini e i vezzi delle donne, ostentava tutte le eccentricità e le civetterie delle femmine più vanitose…” Costoro avevano scelto il loro modo di vita nella prima infanzia. [39]
Presso certe tribù brasiliane furono osservate delle donne che si astenevano da ogni occupazione muliebre ed imitavano gli uomini in tutto e per tutto; costoro portavano i capelli alla maniera maschile ed “avrebbero preferito essere uccise che aver rapporti sessuali con un uomo. Ognuna di queste donne aveva una donna che la serviva e con la quale era sposata…”. [40]
Un certo numero di uomini Lango dell’Uganda, nell’Africa orientale, “veste da donna, simula la mestruazione, ed entra tra le mogli di altri maschi”. [41] In altre parti dell’Africa – tra i Malgasci (uomini detti ts ecate), tra gli Onondaga dell’Africa del Sud-Ovest, tra i Diakite-Sarracolese del Mali – degli uomini assumevano l’abbigliamento, attitudine e modi da donne. [42]   Tra gli Araucani del Cile si riferì di maschi e femmine dediti alla stregoneria; dagli stregoni si richiedeva che rinunziassero al loro sesso. [43]

Sir James Frazer scrisse in The Golden Bough: [44] “V’è un costume largamente diffuso tra i selvaggi secondo il quale alcuni uomini vestono da donna ed agiscono come donne nel corso della loro vita. Spesso sono consacrati ed addestrati alla loro vocazione fin dall’infanzia”. Si riferisce che se ne trovarono tra i Daiacchi marittimi del Borneo, i Bugi di Celebes meridionale ed i paragoni del Sud-America. Nel regno del Congo, si narrava di un sacerdote sacrificale che normalmente vestiva da donna e si gloriava del titolo di ‘nonna’. “Agli occhi del selvaggio,  indossare le vesti altrui è più che un simbolo… ciù completa un’identificazione…”. [45] Presso gli Zulù, il cambiamento di sesso (per travestimento) era un metodo per mutare o allontanare la malasorte. In India, era comune forare il naso ad un figlio non appena fosse nato per cambiarlo in ragazza. [46]
Presso gli Aleuti, i ragazzi – quando erano molto belli – venivano allevati interamente alla maniera delle fanciulle (shupan) ed istruiti nelle arti con cui le donne sogliono piacere agli uomini; i peli della barba erano attentamente estirpati non appena spuntavano; indossavano ornamenti di grani di vetro alle gambe e alle braccia, e si legavano e tagliavano i capelli nello stesso modo delle donne. [47]   A dieci o quindici anni, venivano maritati a qualche uomo ricco. [48] Si riferiva inoltre che talvolta, se i genitori avevano desiderato una figlia ed erano scontenti di avere un figlio, facevano del nuovo nato un akhnutchik o shupan. [49]
Più recentemente, nell’India della metà del xx secolo, la città di Lucknow mostrò una grande quantità di eunuchi presentatisi a partecipare alle elezioni ed unitisi alla fila delle donne votanti. Si riferì che questi eunuchi, che portavano abiti femminili, erano rimasti ‘sorpresi’ di trovarsi registrati come votanti di sesso maschile. “Solo a seguito delle insistenze dell’agente di polizia… essi si piegarono alla legge… Questi eunuchi, quantunque si oppongano ad un ulteriore intervento chirurgico che li renda più femminili, hanno i genitali maschili amputati e l’area pubica aggiustata in modo da dare ad essa l’apparenza dalle vagina femminile”. L’evento è celebrato con una grande festa riservata agli eunuchi. [50]



CONCLUSIONE


E’ chiaro che il fenomeno dell’assunzione del ruolo di membro del sesso opposto non è né nuovo, né proprio esclusivamente della nostra cultura: prova della sua esistenza si rintraccia sin nei più antichi miti documentati. Diverse culture offrono dati che dimostrano come il fenomeno permanga largamente in questa o quella forma, e sia stato integrato  nelle culture secondo una variabile graduazione di accettazione sociale.
La valutazione del materiale clinico contemporaneo riguardante tali pazienti assume un più pieno significato quando ci si rivolga agli elementi di questa prospettiva storica e antropologica. In definitiva, una completa comprensione, considerazione e cura del transessualismo terrà conto dell’ampiamente diffusa documentazione relativa a questo fenomeno psico-sessuale.

giovedì 20 agosto 2015

il ciclo di travestimento

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su facebook sta girando questa foto…adesso non so che ciclo avete voi ma vi dico il mio
1-mi vesto da donna
2-faccio foto sexy
3-a volte mi masturbo
riprendo dal punto.1
sinceramente non faccio il punto 4 perché’ non mi devo sentire in colpa e poi per cosa???  io non devo piacere agli altri e nemmeno giustificare quello che faccio sono mie scelte e il mio corpo e il mio cervello e se ti sta bene ok sennò non perdo tempo con te, il punto 5 che devo disfare della mia roba?? ma stiamo scherzando?? a parte che gli anni passati mettevo cose di mia madre e zia ma adesso che ho un mio armadio di vestiti/scarpe comprati da internet,china,ovs,gate21,mercato e ovunque andavo con amiche a fare shopping..io non posso buttare le mie cose anzi conservo le etichette dei vestiti perché per me e come una vincita un capitolo della mia storia

mercoledì 19 agosto 2015

la prima sorellina

sono giorni che devo scrivere questo post..ma non sapevo come fare
e adesso trovo il coraggio
recentemente ho fatto sesso/amore con una sorellina ed stata la prima
ci siamo incontrate,vestite,truccate,poi fatto delle foto
lei era con un tubino rosso,decolette rosso vernice,e collana
io invece camicetta smanicata,gonnellina,e tacchi
dopo aver fatto le foto mi ha preso e mi ha baciata..io non ero mai stata baciata come katie
e stato molto dolce avevo il cuore a mille e pensavo di non piacergli,
poi ho ricambiato il bacio mi sono sentita desiderata,felice,appagata
ci siamo sedute e ci siamo baciate poi gli ho dato una mano a togliere via il tubino
e se messa una sottoveste rossa raso io era ancora in camicetta e gonnellina, e lei mi ha detto se avevo qualcosa come sottoveste così ho cercato nel mio armadio ed ho preso una vestaglia kimono blu fiori in raso con sottoveste blu appena mi ha vista mi ha presa e baciata ancora,
ero felice felicissima..mi sono sentita gay??? assolutamente no perché in quel preciso momento
se ero una x-men multiforma avrei cambiato il mio fisico in donna ed avrei leccato una passerina, invece ogni cosa che ho fatto ero femminile i movimenti l'imbarazzo nel trovare posizioni,la voce calma,i baci in bocca e sul collo,ed e stato un sesso dolce nessuna parolaccia nulla di volgare solo una bella intesa e lasciare andare un mio lato che diventa
sempre più femminile che e anche una cosa che mi ha detto lei (esprimo il mio femminile)
e davvero stata una bella esperienza qualcosa che mi sono sentita benissimo anche il fatto di come era vestita lei da signora elegante mi piaceva molto e se anche alla fine nonostante tanti tentativi non siamo riuscite a penetrarci con il nostro strap-on di serie a me non importava,ero felice già di mio e poi mi facevano impazzire i baci in bocca e sul collo ed essere stretta da lei come qualcosa di prezioso..conserverò per sempre questo bel ricordo <3

sabato 15 agosto 2015

una nuova amica

ieri sera mi sono vista una nuova amica in italiano ecco il link
questo film da 1 a 10 gli darei 9..il film e molto bello parla di noi in maniera realistica
lui scusate “LEI” esprime la sua femminilità in modo delicato e credo che rispecchia un po’ tutte noi
lei l’altra protagonista anche lei e realistica perchè non sa che fare (il marito della sua migliore amica un pervertito?!)
che faccio?? che cosa vuole?? come mi comporto??
e questo che il regista esprime questo mondo underground ma sensibile per alcune, mai nel volgare mai nell’eccesso e incomincia sempre cosi’
la repulsione di lei del tipo (no tu sei un pervertito fatti curare)
l’accettazione di lui nel farsi considerare femminile
la curiosità di lei perchè in fondo il nostro mondo e curioso e poi “NOI” arriviamo a capire le donne con la nostra sensibilità
l’amicizia tra loro due le uscite lo shopping insieme i consigli da donna a donna
e poi i vari problemi della vita reale e non vi spiego altro per non rovinare il film
consiglio vivamente questo film alle sorelline anche da far vedere alle proprie compagne,mogli,amiche del cuore
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venerdì 14 agosto 2015

Come Rispettare una Persona Transgender

Se hai recentemente conosciuto una persona transgender, è probabile che tu non sia in grado di comprendere appieno la sua identità ed è possibile che tu non sappia come agire senza offenderla e senza ferire i suoi sentimenti. Il termine transgenere o transgender, in questo articolo, viene inteso come: persona che non si identifica con il sesso di nascita. Vi sono transgender in tutto il mondo (negli Stati Uniti, in Messico, in India) e hanno un riconoscimento specifico in molteplici culture (come presso i Nativi Americani o i Thai). Per queste persone non è sempre facile spiegare la propria situazione nelle società in cui vivono. Con questo articolo ti aiutiamo a capire e a rispettare una persona che sfida le tue idee di identità sessuale non rientrando nelle categorie di "maschi" e "femmine".
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1
Rispetta la sua identità di genere. Pensa alle persone transgender in base all'identità che hanno scelto e rivolgiti a loro con il nome che preferiscono (non importa l'apparenza fisica). Fai eccezione solo se vi sono altri presenti ai quali il tuo amico transgenere non abbia confessato la cosa o qualora te lo chieda. Chiedigli quando e come puoi trattarlo nel pieno rispetto del sesso a cui sente di appartenere.

2
Fai attenzione quando ti riferisci al passato. Quando parli al passato, fai attenzione a non usare frasi come "Quando appartenevi all'altro genere" o "sei nato uomo/donna", perché le persone transgenere sentono di essere da sempre del sesso che rappresentano attualmente, anche se furono obbligati a occultarlo per svariate ragioni. Chiedi come gli/le piacerebbe che parlassi di lui/lei al passato.
  • Una soluzione è evitare riferimenti al sesso quando parli di avvenimenti passati, usando piuttosto frasi come "durante la tua infanzia" o "quando andavi alle medie" ecc. Se devi, in specifico, riferirti al cambio di identità sessuale utilizza frasi come: "prima che cambiassi al tuo vero genere" oppure "prima di iniziare la trasformazione".
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3
Usa un linguaggio adatto al genere scelto. Chiedi che pronome preferisce. Per esempio, qualcuno che si identifica come donna può preferire l'utilizzo di parole e pronomi femminili, come lei, sua, attrice, cameriera, ecc. Al contrario, se si identifica in un uomo, usa: lui, suo, ecc. Alcune persone transgenere hanno cominciato a utilizzare pronomi neutri, ma si tratta comunque di preferenze personali.
  • Il tuo amico Gianni si è appena dichiarato e ora vorrebbe essere chiamato Maria. Quindi non dirai più "questo è il mio amico Gianni, che ho conosciuto alle elementari". Dirai invece "è la mia amica Maria, la conosco dalle elementari". Qualunque disagio mettilo da parte, per rimanere amici devi rispettare i desideri di Maria e rivolgerti a lei per ciò che è ora, non per ciò che tu pensavi fosse. Del resto una persona transgender resta, comunque, la persona che conoscevi, solo che ora la conosci meglio.
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Non aver paura di fare domande. Non aspettarti, però, che una persona transgender debba essere il tuo educatore. È tua la responsabilità di informarti. Inoltre, se vedi che la persona con cui parli non si sente a suo agio rispondendo alle tue domande, non continuare e non forzare.
  • Infine, le domande relazionate con i genitali, le operazioni, e il nome precedente, dovrai farle solo se è necessario per dare qualche tipo di assistenza medica, se hai una relazione sessuale o se ti occorre il nome antico per qualche motivo legale o amministrativo.
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5
Rispetta la sua privacy. Non divulgare la sua identità sessuale senza permesso. Dire in giro di essere transgender è una decisione difficile, da non prendere alla leggera. Rivelarla senza permesso è un tradimento e potrebbe minare la relazione tra voi. Può anche mettere a rischio la persona transessuale, potrebbe perdere molto o anche trovarsi in pericolo. Questa persona deciderà a chi dirlo, se dirlo, e quando sarà il momento di dirlo.
  • Questo consiglio è valido nel caso in cui la persona non abbia ancora svelato la sua situazione o qualora non sia fisicamente palese. Molti di coloro che ancora vivono nei parametri del sesso col quale nacquero, non vogliono che si sappia nulla fino all'ultimazione della transizione.
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Non pensare di sapere come si possa sentire. Vi sono diverse forme per esprimere l'identità di genere. L'idea che si sentano "intrappolati in un corpo da uomo/donna", che le donne siano super femminili e gli uomini super mascolini, e la credenza che prenderanno ormoni e faranno operazioni chirurgiche, sono tutti stereotipi che si applicano ad alcuni ma non a tutti. Lasciati guidare da ciò che la persona ti dice sulla sua situazione, ascolta senza pregiudizi.
  • Non imporre teorie che hai preso a prestito dal sapere comune e non presupporre che l'identità sessuale derivi da un trauma o dal desiderio di rifuggire dal proprio corpo.
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Comincia a riconoscere le differenze tra "identità di genere" e "sessualità". Non presupporre che il genere sia relazionato con la sessualità, non è così. Vi sono persone transgender eterosessuali, omosessuali, lesbiche o bisessuali. Se la persona ti confessa anche il suo orientamento sessuale, utilizza i suoi stessi termini.
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Non fare differenze. Mentre a volte le persone transgenere possono apprezzare un po' di attenzione extra, non amano essere sempre al centro dell'attenzione. Una volta che sei informato, non strafare. Le persone transgender hanno la stessa personalità che avevano prima di dichiararsi. Trattale come faresti con chiunque altro.
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Coloro che hanno iniziato a manifestarsi in un genere diverso da quello di nascita, solitamente passano per cambi di vita enormi. Rispetto alla persona che conosci: pazienza, comprensione e desiderio di parlare dei problemi che sta affrontando con questi cambiamenti, sono ingredienti essenziali per aiutarla in questo momento difficile. È meglio fare domande aperte, permettendo così alla persona di condividere ciò che desidera.
  • Per esempio potresti dirle: "come sta andando?", "Ti vedo stanco/a, vuoi parlarne?", "ti vedo felice, è successo qualcosa di positivo?", "Come posso aiutarti durante questi cambiamenti?", "Sono tutt'orecchi, nel caso volessi parlare".
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Consigli

  • Non tutte le persone transgender desiderano fare un'operazione genitale ricostruttiva. Non presupporre che sia appropriato fare domande sui suoi progetti per una chirurgia, una terapia ormonale o altre opzioni mediche. Non dedurre nemmeno che vi sia un unico percorso per la transizione (per essere una persona transgender non è necessario sottoporsi a interventi).
  • Se non hai una stretta e intima relazione, può essere maleducato chiedere il "vero" nome o quello di nascita. Spesso le persone transgenere considerano il nome scelto, e che le rappresenta, il loro vero nome e vogliono essere pensate con quel nome.
  • Chiedere dei genitali e del modo di fare sesso, non è appropriato almeno quanto non lo è chiederlo a un cisgender (un cisgender ha un corpo e una identità alla nascita che rappresentano naturalmente il genere percepito).
  • Molti ritengono che la parola "transgender" o "transgenere" sia un aggettivo, e una parola descrittiva, non un nome o un verbo. Altri ritengono il contrario. Comunque, così come non chiameresti una persona anziana "vecchio", o "invecchiato", è inappropriato chiamare una persona transgender "transgender", senza aggiungere "persona", "donna", "uomo", o qualunque sostantivo appropriato. Potrebbe essere considerata un'offesa e un atteggiamento disumanizzante.
  • Dal punto di vista medico, questa condizione venne denominata Disordine dell'Identità Sessuale, ma questa definizione è stata particolarmente contestata. Molti ritengono che il problema risieda nel rifiuto della società di riconoscere le variazioni di sesso e di genere presenti in natura (compreso il genere umano). Altre criticano questa definizione in quanto tenderebbe a rendere patologica la condizione della comunità transgender, implicando che essere transgenere significhi avere un disordine dell'identità. In questo momento il termine più accettato dai medici è Disforia di Genere.
  • Se per sbaglio ti confondi e dici "lui" o "lei" quando avresti dovuto dire l'opposto, non chiedere scusa eccessivamente, solo correggiti e continua con quello che stavi dicendo.
  • Alcune persone ritengono che la sola "cura" sia correggere l'apparenza fisica (con chirurgia e/o ormoni) così da accordare l'identità mentale con quella apparente. Queste persone ritengono che vi sia un problema fisico, non mentale. Alcune prove mediche e varie autorità confermano l'efficacia di questi trattamenti. Alcune persone ritengono che il vero problema risieda nella aspettative sociali e nei limiti dell'uomo e della donna e vedono la necessità di riflettere un'accettazione più ampia dell'espressione di genere maschile e femminile.
  • Alcune persone transgender si trovano a proprio agio rispondendo a domande, altre no. Se fosse il secondo caso, lascia perdere. Se senti l'esigenza di saperne di più, fai una ricerca o utilizza i siti indicati a seguire
  • Siti web com My True Gender, PlanetOut o MySpace hanno gruppi transgender o altre sezioni dedicate; entra, parla con le persone, imparerai qualcosa in più.

Avvertenze

  • Evita l'uso di termini transfobici come "travestiti". Queste parole sono maleducate, disumanizzanti
  • Non fare comparazioni chiamando le persone non transgender "vere" o "normali". Ciò che rende un uomo un "vero" uomo - e lo stesso dicasi di una donna - è il modo in cui si identifica, non una classificazione stereotipata del corpo. Un uomo transgenere non è meno uomo di un cisgender, e lo stesso dicasi di una donna.
  • Non dire Mai a una persona transgenere che le persone non capiranno o che non la ameranno a causa della sua identità. Fa male e non è vero. Molte persone transgender sono capite, accettate e amate.
  • Anche qualora tu avessi obiezioni rispetto all'identità di una persona transgenere, devi sempre rispettare la persona e non desiderare mai di umiliarla pubblicamente. Imbarazzare e umiliare non è positivo né per te né per lei. E per la persona transgenere può perfino costituire un rischio.
  • Devi essere prudente nel riferirti all'identità sessuale come a una "scelta". La disforia di genere non lo è. Alcune persone transgenere descrivono la loro identità come scelta, altre no. Per alcuni la "scelta" è cambiare o no il proprio corpo per adeguarlo all'identità percepita. Trova un modo per rispettare l'identità della persona.
  • "Intersessuale" è un termine generico utilizzato per una gamma di condizioni nelle quali una persona è nata con un sistema riproduttivo o sessuale che non si adegua alla definizione tipica di maschile o femminile. Alcune persone intersessuali sono transgenere, ma i due termini non indicano la stessa cosa e non devono essere confusi.



















martedì 11 agosto 2015

i film per noi

nel mondo del cinema sono usciti dei titoli interessanti che parlano di noi LGBT
adesso vi metto tutti i titoli di film che mi ho visto io più quelli in rete e con le trame sotto
il post sarà sempre aggiornato con film nuovi
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UNA NUOVA AMICA
Claire e Léa hanno attraversato alti e bassi sin dall'infanzia. Le cose non cambiano neanche quando entrambe le giovani donne si sposano e Léa diventa mamma. Poco dopo il parto, Léa si ammala gravemente e sul letto di morte chiede all'amica di prendersi cura della sua famiglia e del marito David. Dopo la morte di Léa, Claire cerca l'uomo e scopre un segreto da lui a lungo custodito: ama indossare abiti femminili e ha anche scelto come nome quello di Virginia.
COME UNA DONNA
Gerald (Pasdar) è un giovane funzionario di banca felicemente sposato. Felicemente almeno finché la consorte scopre indumenti femminili (non suoi) in giro per casa. La stessa cosa succede poi con Monica, casalinga divorziata, che affitta una stanza a Gerald, s'innamora di lui e poi lo caccia quando vede una donna scivolare nottetempo nella sua stanza. E dire che lui è del tutto innocente. Ovvero a Gerald piace, ogni tanto, vestirsi da Geraldine e chi siamo noi per dargli torto?
TO WONG FOO
Miss Vida Boheme vive con due "compagne", amicissime per la pelle. Quando partecipano a un concorso di bellezza vincono a mani basse. Per proseguire nella scalata del successo devono trasferirsi da New York a Los Angeles e così si mettono "on the road" su una fiammante Cadillac del 1967. A metà strada però, precisamente nella cittadina di Snyderville, nel Nebraska, l'automobile si guasta sicché Vida e le altre sono costrette a fermarsi. I retrogradi abitanti della città non sembrano però gradire molto la presenza delle tre "ragazze", specialmente quando si accorgono che si tratta di... travestiti.
20 CENTIMETRI
Marieta, un travestito affetto da narcolessia, vorrebbe essere una donna a tutti gli effetti dimenticandosi una volta per tutte di chiamarsi Adolfo e di avere quei "20 cm." tra le gambe. Solo durante gli attacchi di sonno, quando sogna a colori, in musica e in lingua straniera, è felice. Un giorno al mercato Marieta incontra l'uomo dei suoi sogni, ma lui non sembra essere interessato...
KINKY BOOTS
Charlie è l'ultimo erede di una fabbrica di scarpe inglese dal passato nobile, ora in crisi a causa della congiuntura e di scelte finanziarie sconsiderate. Charlie si imbatte in un'inattesa occasione quando conosce Simon, un giovane nero che la sera si esibisce come "drag queen" con il nome Lola. Gli stivali che realizzerà per lui si riveleranno infatti un inatteso successo...
TUTTI LO VOGLIONO
Doro coglie in intimità Axel, il suo ragazzo, con un'altra donna. Non è di certo la prima volta che questo succede, ma questa volta Doro non sta più al gioco e decide di interrompere la relazione. In questo modo Axel è costretto a lasciare l'appartamento che i due hanno affittato insieme. Il ragazzo è convinto che non ci metterà molto a trovare un'altra sistemazione da una delle sue amanti. Ma si sbaglia perché c'è chi, nel frattempo, si è innamorata di un'altro, chi ce l'ha a morte con lui. Così è costretto ad accettare l'invito di Walter, un asfissiante amico omosessuale.
PRISCILLA LA REGINA DEL DESERTO
Felicia, Mitzi e Bernadette sono in viaggio verso Alice Springs, nel mezzo del deserto australiano, dove devono esibirsi in un cabaret. Felicia e Mitzi sono due travestiti, Bernadette è un transessuale. Il viaggio con Priscilla (il nome dell'autobus su cui si spostano) è il pretesto per una pirotecnica esibizione del più sfrenato kitsch e di molti calcolati isterismi, con parentesi di umanità.
TRANSAMERICA
Bree è un transessuale che vive a Los Angeles ed è in attesa dell’ultimo intervento, quello che lo renderà definitivamente donna. Un giorno riceve la chiamata da un carcere di New York: è Toby, un ragazzo in cerca del padre che non ha mai conosciuto. Bree capisce di essere il padre del ragazzo, nato da un rapporto occasionale avuto ai tempi del college. Per chiudere con il suo passato, Bree decide di incontrarlo e vola a New York…

lunedì 27 luglio 2015

postal market tutto ebbe inizio da qui

Postalmarket, storico catalogo di vendite per corrispondenza, è fallito. Lo ha decretato il Tribunale di Udine sulla base dell'istanza presentata dall'amministratore straordinario del Gruppo Bernardi, società di abbigliamento con sede a Ronchis (Udine), che aveva rilevato il catalogo nel 2003 con l'obiettivo di rilanciarlo. La rivista era nata nel 1959 da un'idea di Anna Bonomi Bolchini, che aveva importato in Italia il modello statunitense della vendita per catalogo. Postalmarket offriva la possibilità di acquistare per corrispondenza ogni genere di prodotti, dai giocattoli per bambini, all'abbigliamento e agli strumenti tecnologici, compresi gli articoli reclamizzati da 'Carosello', allora difficilmente reperibili specialmente nei piccoli centri di provincia. Tra gli Anni Ottanta e i primi Novanta, Postalmarket divenne leader dei cataloghi di vendite per corrispondenza con oltre 45 mila spedizioni giornaliere. - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Quel-catalogo-che-faceva-sognare-e-comprare-prima-di-Internet-ed-eBay-addio-Postalmarket-e28beaad-f09f-40ee-9f7e-fb30ffffcce0.html

quando avevo 9/10 anni sfogliavo il catalogo finchè non ho visto una donna con la camicetta col fiocco nero e gonna, quando l'ho vista ho avuto l'impulso di imitarla volevo essere come quella donna anche se sapevo che era vergogna oppure altre paranoie dell'epoca, io comunque mi sono vestita con i vestiti di mia madre e sono stata bene perchè mi sentivo diversa dagli altri bambini e poi un bel giorno mia madre sempre nel postal market aveva ordinato un body bianco chiffon lady chic, la mattina che hanno consegnato il pacco io ero in casa poi mia madre andò al lavoro ed io rimasi sola, sapevo che non dovevo farlo ma pero' mi misi quel body, era fresco e profumato e poi mi sono messa una gonna e sono salita sul letto dei miei per vedermi nello specchio , io mi ricordo ancora che ero carinissima e mi piaceva tantissimo e l'odore del body fresco mai provata quella sensazione sulla mia pelle, conservo dei bei ricordi su questo catalogo


il body era simile a questo ma con maniche lunghe e chiusura a clip
era meraviglioso <3