martedì 22 settembre 2015

ho creato il mio primo gruppo su facebook dal titolo non sono solo una Trav

non sono solo una Trav














regole del mio gruppo, niente foto porno,niente inviti al sesso sia da parte dell'uomo o sorellina,no foto bambini,io banno all'istante non ci penso due volte
vi chiedo solo di scrivere le vostre capacità perchè per me e molto importante farci vedere sotto un altro aspetto e non solo quello legato al sesso..grazie a tutti
ho creato questo gruppo per dare una possibilità a noi trav/trans dato che alcuni purtroppo (molti uomini) ci giudicano o pensano che siamo solo macchine del sesso...invece credo io so che ognuna di noi e diversa nel fare molte cose è non deve essere etichettata solo per il sesso

visto che ne leggo di ogni di noi trav/trans soprattutto per quanto riguarda la nostra reputazione
per alcuni uomini siamo solo un buco da riempire qualcosa da prendere da svuotarsi e basta
ed e colpa anche di quelle sorelline che si fanno fare questo e anche degli uomini con le calze che nemmeno li definisco trav

ma io non ci sto non mi va ognuna di noi e diversa abbiamo delle doti degli hobby femminili
e secondo me e giusto parlarne per questo ho creato il gruppo

lunedì 21 settembre 2015

forse il primo crossdresser o trans della storia


Durante alcuni scavi in Repubblica Ceca un gruppo di archeologi ha ritrovato quella che potrebbe essere la tomba di un omosessuale preistorico. Detta così fa un po’ ridere, ma l’ipotesi che i resti possano appartenere ad una persona gay si basano sul tipo di sepoltura che gli archeologi hanno ritrovato..
Durante uno scavo condotto a Praga, nella Repubblica Ceca, gli archeologi hanno rinvenuto quelli che potrebbero essere i più antichi resti ritrovati di un maschio omosessuale. Il corpo, appartenente a un individuo di sesso maschile vissuto 2.500-2.900 anni fa, è stato sepolto secondo alcune modalità normalmente riservate alle donne della cosiddetta “Cultura della ceramica cordata”, che caratterizza buona parte dell’Europa settentrionale dal neolitico agli inizi dell’Età del Bronzo. Nello specifico era deposto sul suo lato sinistro, e con la testa rivolta a Oriente.
L’archeologa Kamila Remišová Vašínová della Società Archeologica Ceca ha affermato: “Stiamo valutando varie interpretazioni, e fra queste che l’individuo appartenesse a un terzo genere, non fosse cioè considerato né uomo né donna secondo il senso comune. Di certo sappiamo che aveva un ruolo speciale all’interno della sua comunità”.

...sinceramente non capisco la storia del gay...per me il gay e un uomo che fa cose da uomo e ama l'uomo, la lesbica e una donna che fa cose da donna e ama la donna, i/le trans sono uomo/donna che fanno cose del sesso opposto e poi ci siamo noi che sappiamo gestire i due mondi
purtroppo non sono rimasti i vestiti senno' sarei davvero curiosa di sapere se avevo ragione oppure no

domenica 13 settembre 2015

casa Susanna

CASA SUSANNA: UNA SOCIETÀ SEGRETA IN CUI SENTIRSI NORMALI.

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C’è stato un tempo in cui tra la fine degli anni ’60 ed i primi anni ’70, alcuni crossdresser avevano trovato un rifugio in cui essere se stessi in un isolato complesso di edifici, nel territorio di Hunter, New York. Si trattava di un un posto sicuro per molti che sentivano il bisogno di evadere, dai propri vestiti come dalla propria pelle, e se lo concedevano per qualche giorno a settimana, in risposta a una società che ancora non dava né comprensione né soluzioni. Felicity, Gail, Fiona, Cynthia, erano questi i nomi che avevano scelto per loro: per alcuni era un problema di presa di coscienza, per altri insoddisfazione velata. Questo posto è rimasto sconosciuto per decenni, custodito dalla sola memoria dei suoi ospiti, fino a che qualcosa lo ha reso noto, portandolo alla ribalta della più scafata, sebbene non sempre tollerante, società contemporanea.
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Un vero e proprio dossier fotografico, scene di vita privata, segreti scatti di un’esistenza alternativa, è ciò che per caso è tornato alla luce quando Robert Swope, punk-rocker e mobiliere di New York ha rinvenuto un centinaio di foto in una scatola comprata al mercatino delle pulci. Uomini travestiti da donne, ma in pose familiari e composte di donne sofisticate, nessuna volgarità. Cross-dresser borghesi che bevono tè, giocano a bridge, guardando l’obbiettivo con sincero stupore e un leggero velo di imbarazzo. Insospettabili e distinti signori della middle class: editori, vigili del fuoco, imprenditori, uno sceriffo di una piccola contea nel New Jersey. Seppure l’ambiente e la qualità delle fotografie appartengano alla fine degli anni ’60, vestiti, acconciature e ammiccamenti sono, invece, tipici del decennio precedente. Le foto ritraggono una sorta di club privato: Casa Susanna. Swope non sapeva di cosa si trattasse. Tutto ciò che aveva era quello che vedeva, ossia uomini vestiti da donne, eleganti quanto rassicuranti. Donne serene, talora gioiose. Niente di eccessivo, nessun tipo di Drag Race e nessuna Ru Paul a condurre la gara, nessuna queen dai capelli supercotonati e coperta di strass che mima parole dei brani di grande successo facendo la pazza, come Vida Boheme e Noxeema Jackson insegnavano all’inesperta Chi Chi Rodriguez, nel film ‘A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar’. Quegli scatti, mostravano, in verità, qualcosa di più simile alle foto di famiglia, una cena per un’occasione speciale, un happening dove andare vestiti bene, bacettii sulle guance, un picnic sull’erba.
A lungo Swope non volle saperne niente, finché insieme al suo compagno, Michel Hurst, decise di mettere insieme tutte queste foto e farne un libro – intitolato, appunto, Casa Susanna, edito nel 2005 da powerHouse Books– lasciando agli scatti l’arduo compito di raccontare una storia segreta che gli stessi autori cominciarono a conoscere soltanto dopo la pubblicazione del testo, quando le testimonianze dei frequentatori di Casa Susanna iniziarono a ricongiungersi alle immagini.
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Susanna, la matrona di questo gineceo alternativo, si chiamava Tito Valenti ed era un uomo che aveva scelto di spendere il resto della propria vita da donna.
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Robert Hill, ricercatore dell’Università del Michigan che una decina di anni fa si è occupato di ricucire le storie che giravano attorno alle foto di Swope, ha intervistato alcune delle amiche di Susanna, come Sandy, imprenditore divorziato. Lui racconta che Casa Susanna era un posto eccitante «perché quali che fossero le tue fantasie segrete, incontravi altre persone che ne avevano di simili e ti accorgevi di essere, sì, “diverso” ma non “pazzo”». Sandy, che oggi ha più di 70 anni e non si traveste da qualche decade, negli anni sessanta era ancora studente universitario e nei weekend frequentava Casa Susanna. «Era estremamente liberatorio. Sono cresciuto in una famiglia molto conservatrice. Volevo sposarmi, avere una casa, un’auto, un cane. Cose che alla fine sono successe. Ma allora avevo questi impulsi conflittuali e non sapevo da che parte voltarmi. Non sapevo quale fosse il mio posto nel mondo».
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Il ricordo di Casa Susanna, dei suoi weekend e delle suoi party declina fino a perdersi nella memoria dei suoi ospiti, pur seguendoli negli anni a venire, attraverso le loro scelte di vita, che poi per la maggior parte di loro si riducono a un unico enorme bivio. Continuare nella presunta normalità come Sandy o diventare donna, come Fiona che si trasferì a Sidney, dove visse come Katherine Cummings, libraia ed editrice. Lei, che alla nascita si chiamava John.
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E poi c’era Virginia Prince, farmacista e fondatrice della rivista specializzata ‘Transvestia’ e del movimento transgender. «Ho inventato i trans – rideva ancora 96enne, poco prima di morire – ma se questa gente sapesse che non mi sono mai operata mi farebbe la pelle».
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E infine c’era Susanna, a cui lasciamo concludere questa storia rubata ai ricordi di un gruppo di uomini, che, quando negli States vivere la propria diversità era ancora troppo difficile, nonostante fossero gli anni della liberazione sessuale, hanno deciso di trovare conforto alla loro condizione in un rifugio isolato, ma col reciproco sostegno di altri fratelli di condizione. Anzi, sorelle.
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«Scena: il portico di fronte all’edificio principale del nostro resort nelle Catskill Mountains. Ora: circa le quattro del mattino, il Labor Day sta per sorgere oltre l’oscurità distante. Personaggi: quattro ragazze che chiacchierano. È buio. Solo un fascio di luce illumina parte della proprietà a intervalli regolari – fa magari un po’ freddo a quasi mille metri d’altitudine. Ogni tanto una fiamma in punta di sigaretta illumina un volto femminile – un altro weekend al resort, ore in cui impariamo a conoscere noi stessi un po’ meglio osservando la nostra immagine riflessa in nuovi colori e in una nuova prospettiva attraverso le vite dei nostri amici». È forse questa la sintesi di cosa fosse Casa Susanna. A parlare, infatti, è proprio lei, Susanna, che da qualche parte nei primi anni Settanta scriveva della sua Casa sulle colonne di ‘Transvestia’.
 
http://blognomos.com/2014/04/29/casa-susanna-una-societa-segreta-in-cui-sentirsi-normali/







domenica 6 settembre 2015

come nascondo il mio segreto

immagino che tante di voi hanno questo segreto di essere trav ma alcune di voi non sanno come nasconderlo agli altri

allora adesso vi suggerisco alcuni consigli

1.createvi un facebook...non cè niente di meglio che crearvi una identità femminile in facebook
fate il vostro account FB con una mail diversa magari gmail e riempite il vostro facebook di ogni
cosa che vi piace vestiti,scarpe,make up,pagine di riviste ecc,di sicuro col tempo vi farà piacere entrare e vedere ogni cosa femminile

2.nascondere il mio facebook....se usate il firefox o chrome oppure IE per il vostro facebook maschile
allora vi conviene scaricare firefox,chrome,opera,maxthon per il vostro facebook femminile
se avete voglia di non fare usare anche questo programma ad altra gente esistono programmi per inserire la password del tipo game protector

3.confidare i vostri segreti...se avete voglia di parlare e confidare ogni cosa che vi viene in mente
del vostro femme vi conviene crearvi un blog del tipo blogger o simili così da inserire dei vostri post di sfogo o pensiero se non volte farlo online si possono scaricare programmi da diario segreto sul pc
del tipo iDailyDiary Free o simili e proteggere quello che scrivete con le password

4.il mio segreto sul cell....se volete invece usare il vostro segreto sul cell o tablet allora vi consiglio di scaricare i browser alternativi del tipo cm browser o dolphin browser per android esiste l'app di blogger per gestire il vostro blog sull cell e poi esistono tante app del diario segreto da inserire le password per scrivere ogni cosa che vi passa ella testa

non lasciate che i problemi di ogni giorno rovinano il vostro femme perchè non si parla solo di vestire ma quello che avete dentro e farlo esprimere e tirarlo fuori con ogni cosa disponibile e non sembra ma solo il facebook oppure il vostro blog/diario vi aiuta ad esprimervi

xo katie


mercoledì 2 settembre 2015

nuovo film verso novembre

vi condivido questo meraviglioso trailer di un film che deve uscire verso novembre dal titolo
The Danish Girl

parla della prima persona transessuale ambientato credo inizio 1900
il trailer e bello per una scena in particolare e consiglio a tutte di andare a vederlo al cinema
perchè l'attore e quello che ha fatto la teoria del tutto e di sicuro lo faranno al cinema
vi lascio il trailer