sabato 29 dicembre 2018

BERLINO LA CITTÀ PIÙ "LGBT" del MONDO















-PILLOLE DI STORIA--
BERLINO LA CITTÀ PIÙ "LGBT" del MONDO
...la città che ANTICIPAVA I TEMPI❤❤❤
CREDERE CHE LA LIBERTÀ SESSUALE ESISTA ADESSO...NULLA DI PIÙ ERRATO !
Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, a Berlino esplose con estrema velocità una disinibita vita sessuale gay:
- Esistevano 30 diversi periodici per omosessuali (mensili o settimanali che nel resto del mondo non vi furono pubblicazioni se non dopo il 1945),
- numerosi sarti cucivano abiti su misura per travestiti senza alcuna difficoltà
- i gay single in cerca di amore potevano pubblicare annunci.
- locali gay, lesbiche e travestiti erano i più frequentati e in voga anche da etero perché pieni di Glamour e ricchi di spettacoli.
Vorrei ricordare che a Berlino, proprio in quegli anni, venne eseguito il primo intervento di cambio di sesso, grazie agli studi scientifici sulla transessualità condotti presso l’Institut für Sexualwissenschaft (Istituto per la scienza sessuale).
A capo di tale struttura c'era
Magnus Hirschfeld, ai più non dice nulla eppure ,fu :
- uno dei fondatori del primo movimento omosessuale nel 1897
- colui che promulgò il TERZO SESSO (intermedio tra Donna e Uomo), cercando di capire e distinguere le varie identità sessuali all'interno di questa condizione "intermedia" ancora quasi inesplorata !
- assieme ad altri fondatori del "comitato scientifico-umanitario" (troppo difficile da scrivere in tedesco😂), lotto per l'abrogazione del "PARAGRAFO 175, del codice penale tedesco (vecchia legge prussiana del 1871, tra l'altro era solo per i militari ma venne allargata a tutti nel codice penale tedesco !😨), dove si CRIMINALIZZAVA L'OMOSESSUALITÀ !
Il ritorno d'immagine per Hirschfeld, la sua lotta e i suoi studi, varcarono i confin, diventando famoso non solo in Europa ma anche negli USA.
Famosa fu la frase detta dal dottor William Robinson, medico di New York e attivista di primo piano sul tema del controllo delle nascite(incredibile come già allora si parlasse di controllo di nascite !), quando nel 1925, durante una serie di conferenze, visitò sia l’Institut für Sexualwissenschaft che il suo Hirschfeld Museum (museo della sessualità omosessuale).
Disse : “Si tratta di un ente assolutamente unico al mondo che spero di creare negli Stati Uniti, ma che sento non sarebbe possibile a causa dell’atteggiamento pudico e ipocrita che caratterizza l’America in tutte le questioni di sesso”.
...e aveva tutte le ragioni !😡
Tornando a BERLINO e alla Germania fino all'avvento del Nazismo...non è giusto parlare di "Tolleranza" nei costumi sessuali, perché non esisteva preclusione o discriminazione nei locali, tutti erano benvenuti.
Logicamente la prassi erano (da buoni "teutonici e prussiani"), il buon gusto ed il rispetto, in modo che TUTTI e TUTTE INDISTINTAMENTE POTESSERO DIVERTIRSI ! (Questo era uno slogan che circolava negli ambienti !)
Gli interventi di polizia in quegli anni non furono difatti per sedare liti o aggressoini per omofobia o discriminazione ma piuttosto per liti e dispute tra amanti gelosi o traditi !
Altre 2 cose...questi è preso logicamente da tanti scritti (anche d'epoca), non è frutto solo di una mia ricerca !...ma voglio evidenziare 2 cose...
- la prima, con l'avvento del Nazismo in tanti locali promiscui, all'entrata davano delle mascherine per non essere riconosciuti.(messa foto a.riguardo !)
- la seconda, ora potete comprendere il perché della avversione dei Nazisti nei confronti dei BERLINESI (avversi al Nazismo che appoggiarono fortemente la Repubblica di Weimar), estremamente Libertini e Democratici, a detta.proprio dei Nazisti !
Solo per ricordare che con la salita al potere dei Nazisti l'Hirschfeld Museum (museo della sessualità omosessuale) e tutti i trattati e libri vennero distrutti !
Lo stesso Hirschfeld, che durante la salita al potere di Hitler era all'estero, non tornò in patria e morì nel 1935 in Francia.

sabato 15 dicembre 2018

Tutti pazzi per Melania

Tutti pazzi per Melania: la "Trav" che ha conquistato il web 


Nome d’arte Melania Chiari, il nome reale forse non lo sapremo mai e forse non scopriremo mai chi si nasconde dietro l’immagine di Melania Chiari una bellissima e sensuale ragazza, molto giovane, dai lineamenti delicati e la voce sensuale che sta facendo impazzire il web. Bellissima ma uomo. Le ama definirsi “Travestita” al femminile perché “mi piacciono solo gli uomini”.dice. Si esatto perché dietro questa splendida fanciulla seguita da decine di migliaia di uomini da tutta Italia molti anche dall’estero, convinti e certi di corteggiare una bella ragazza si nasconde in realtà un uomo che ama travestirsi da donna, ama vivere la sua femminilità per il solo gusto di viverla e ama avere rapporti esclusivamente con altri uomini (anche se al momento non è alla ricerca di nessuno). Di questo personaggio sappiamo che ha frequentato studi universitari, è impiegata nel settore delle telecomunicazioni ed’è seguita da oltre 16 mila persone su Facebook e 15 mila su Instagram. Ha avuto importanti relazioni con imprenditori, calciatori, uomini d’affare, ha da poco varcato i suoi 30 anni, tifa Roma, ama la cucina tradizionale non disdegnando anche influenze straniere come il sushi, piatto preferito però rimangono gli spaghetti con le vongole. Una belissima voce da donna che poteva portarla anche ad intraprendere la carriera da cantante avendo studiato dieci anni canto e due anni recitazione e dizione. Noi ci abbiamo parlato e ci ha raccontato un pò la sua vita. Impegnata con il volontariato in modo mirato ha recentemente aiutato economicamente un ragazzo che doveva recarsi in USA per essere operato per una patologia tumorale. Corteggiata da ogni parte d’Italia riceve ogni giorno centinaia di richieste di incontri che puntualmente respinge anzitutto perchè non è in cerca di nessuno attualmente, poi non è di certo una escort, non fa sesso a pagamento ma solo con uomini che la affascinano ed infine perchè la maggior parte di queste richieste di incontro le giungono da uomini sposati o fidanzati, uomini che hanno una compagna o una moglie e cercano un po’ di trasgressione. Ci ha raccontato che odia l’ipocrisia delle persone che tradiscono il proprio partner e lei rifiuta sempre categoricamente questa tipologia di incontri per rispetto verso quelle donne che hanno compagni e mariti che al contrario non mostrano di rispettarle: “è assurdo che abbia più rispetto io verso queste donne che neanche conosco anziché i loro mariti che vorrebbero un rapporto con me e poi rincasare nelle loro famiglie come se nulla fosse accaduto. Nella vita ci vuole rispetto”. Sono tantissime le persone che mi contattano pensando che io sia donna poi quando scoprono che sono uomo alcuni fuggono in molti invece rimangono per il gusto della trasgressione. Le abbiamo chiesto – e la sua risposta è stata allarmante – cosa spinge un uomo che ha una moglie ad andare clandestinamente con una persona travestita: “il pene. Si ho detto pene. Molti vogliono solo il mio pene. Sono persone che vivono una finta normalità con accanto le loro mogli, i loro figli, appaiono in famiglia mariti perfetti, ma in realtà sono gay che non hanno il coraggio di ammetterlo a loro stessi. Io invece cerco solo uomini eterosessuali e interessanti”. Ci ha anche riferito che il Campano tipico rappresenta il suo uomo ideale ed il dialetto campano la fa impazzire per questo annovera tra i suoi contatti centinaia, se non migliaia di amicizie dalla Campania.

Cronache della Campania

sabato 3 novembre 2018

SHOPPING REGGISENO TETTINE WISH

Ciao a tutte,
ho provato da wish il reggiseno che contiene le tettine, io lo trovo molto valido a differenza delle tettine di tipo questo modello





il modello preso da wish (ho poco budget XD ultimamente) lo pagato poco e vi lascio il link

 come si può vedere dalla foto si possono inserire le tettine di tipo queste

conclusione:
provato questo reggiseno con taschine interne mi sono trovata molto bene e anche un bel modello, nonostante che ho messo le tettine come la foto sopra non ho sentito la pesantezza del seno, se scegliete la vostra taglia giusta del reggiseno e tettine vi troverete più che bene

fatemi sapere xoxo katie

venerdì 27 luglio 2018

Lucrezia Pasolini Avvocato Transgender



Intervista a Lucrezia Pasolini Avvocato Transgender

D: Tu da sempre difendi i tuoi simili…

R: Questo è nato perchè alla fine del tutto i miei amici vivevano quello che vivevo io, quindi nasce un opera di mutua solidarietà, e questo movimento di persone intorno a me creo all’epoca scalpore e lo fece davvero portandomi gente da tutta Italia… con molti di loro siamo ancora amici ad oggi.

D: Collabori con?

R: Non amo dire con chi collaboro… però spesso mi offro di dare la mia competenza legale gratuitamente come forma di dovere morale nei confronti della società e di una realtà a me propria.

D: Cos’è cambiato in questi anni nel mondo transgender secondo la tua esperienza di legale?

R: Intanto ho aumentato il numero dei casi, c’è di sicuro una maggiore visibilità e posso dire che è un fenomeno ormai ampiamente sdoganato, probabilmente molto più dell’omosessualità in confronto ai miei tempi l’accettazione è davvero aumentata è lo è anche in ambienti un tempo davvero impensabili.

D: Nella relazione persona in transizione è mondo lavorativo dove nasce spesso l’incomprensione?

R: Nasce quando c’è difficoltà a comprendersi; ma spesso tutto questo non è solo colpa del datore di lavoro, perchè la persona che vive la transizione molte volte non è in grado di comunicare in maniera adeguata il proprio vissuto e le sue istanze. Inutile dire che un gran ruolo in tutto questo lo gioca il substrato culturale di origine che spesso crea barriere davvero incolmabili.

D: Sei stata alla Microsoft?

R: Si in un evento collegato al Pride dal momento che è un’azienda all’avanguardia sulle tematiche inclusive con una grande attenzione alla formazione del personale.

D: I tuoi assistiti sono ancora in prevalenza legati al mondo della prostituzione?

R: No, direi proprio di no. I tempi per fortuna cambiano; oggi è davvero tutto diverso da allora. In moltissimi casi vi è un’assistenza incondizionata della famiglia e grazie a Dio i miei assistiti non provengono più in prevalenza da ambienti difficili o degradati; io francamente devo dire che rispetto a 30 anni fa la situazione è decisamente cambiata in meglio… anche perchè il rapporto con il personale medico legale è migliorato e le realtà interagiscono meglio e più efficacemente tra loro… (anche se tengo a far notare che l’Italia non ha un polo di eccellenza chirurgico).

D: Si dice che non si possono sposare tematiche lgbt essendo politicamente non di sinistra, tu cosa ne pensi visto che sei impegnata in Forza Italia e sei un personaggio conosciuto sul tuo territorio di appartenenza?

R: Io con persone di centro destra, non ho mai avuto problemi, del resto Forza Italia è una forza politica inclusiva di varie anime e vari vissuti; del resto anche PD c’è la Binetti? …no?

L’unico scontro, se di scontro si può parlare, lo ebbi con la Celletti della Lega Nord che disse che avevo la mente ottenebrata dalla teoria del gender ed io gli risposi che aveva perfettamente ragione, infatti avevo fatto castrare il mio gatto.

D: E’ vero che le associazioni forniscono assistenza legale gratuita?

R: No, direi di no, è una favola da social; è vietato dal codice deontologico la gratuità di tipo seriale continuativo, soprattutto se diretta ad una illecita concorrenza, bisogna smettere di credere alle favole, la parcella viene sempre presentata più o meno alta che sia (questo ovviamente dipende dal prestigio professionale dell’avvocato a cui c si rivolge).

D: La domanda che non ti ho fatto e che avresti voluto che ti facessi…

R: Qual’è il vino da bere prima di morire? … e io ti avrei risposto la Tache del Domaine Romance conti di Borgogna… (dimenticavo di dirvi che l’avvocato Pasolini è una grande conoscitrice di vini essendo una famosa ed esperta enologa)


venerdì 22 giugno 2018

Favola

http://www.nexodigital.it/filippo-timi-favola/


C’era una volta una casa fiabesca in una cittadina qualunque della provincia americana, un salotto accogliente, una vita perfetta come in un film di Doris Day. C’era una volta una donna che sognava, in vaporosi abiti Anni Cinquanta e un’amica bionda come Kim Novak nelle pellicole di Hitchcock. C’era una volta tutta l’illusione possibile e il suo improvviso ribaltamento…

Dopo il successo di critica raccolto nell’ultimo Torino Film Festival dove è stata presentata lo scorso dicembre, la versione cinematografica dello spettacolo teatrale prodotto dal Teatro Franco Parenti e scritto da Filippo Timi arriva al cinema come evento speciale in programma solo il 25, 26, 27 giugno con la regia di Sebastiano Mauri.

Prodotto da Palomar con Rai Cinema e distribuito da Nexo Digital, Favola ci conduce negli Stati Uniti degli anni Cinquanta dove Mrs Fairytale (Filippo Timi) e Mrs Emerald (Lucia Mascino) s’incontrano ogni giorno per condividere le loro esistenze tranquille e borghesi. Ma la facciata di perfezione lentamente si sgretola, rotta da segreti terribili e possibilità inaspettate. Un grande gioco condotto con sapienza, che evoca il cinema dell’età d’oro di Hollywood e ha il ritmo del Carosello, che è improvvisazione scenica e racconto di fantascienza, sullo sfondo delle note alla Nat King Cole, dei jingle pubblicitari e delle carole natalizie. Nessuna Favola è mai perfetta come sembra, per quanto tu possa resistere, imbalsamata dietro la bugia di un sorriso, la vita, carnosa, brutale e spietata busserà alla tua porta, e nulla sarà mai più come prima…

Un mondo surreale in cui le aspirazioni e i sogni dei personaggi prendono corpo, si scontrano, crollano e si realizzano. Un sogno, forse, in cui chiunque può finalmente essere chi vuole essere, ma dietro al quale si cela un’altra, sconvolgente realtà. Una commedia fantastica e surreale per confrontarsi con il tema attuale dell’identità, attraverso un’estetica sfarzosa e sorprendente. Una Favola ammaliante, dissacrante, poetica, ironica, vorticosa e sorprendente. Un mondo artificiale, esagerato e persino impossibile. Favola è una black comedy in costume che usa l’ironia per farci riflettere su temi seri, e il passato altrui per gettare luce sulle contraddizioni del nostro presente, narrando la presa di coscienza e liberazione di una straordinaria donna americana, bianca, borghese e transessuale.

Favola di Sebastiano Mauri con Filippo Timi, prodotto da Palomar con Rai Cinema, arriva al cinema come evento speciale distribuito da Nexo Digital in collaborazione con i media partner Radio DEEJAY, MYmovies.it e l’Associazione Arcigay.

venerdì 8 giugno 2018

L'extase Sexy Shop a Bologna



L’Extase Sexy Shop a Bologna è l’evoluzione nel settore, lo è nel vero senso della parola. Non si tratta di uno slogan pubblicitario: noi siamo il nuovo!
Per tre motivi ci distinguiamo: per la qualità delle nostre merci, di origine Italiana, Europea o Occidentale nella grandissima maggioranza dei casi; per il servizio completo a travestiti, cross dresser e transessuali; infine, aspetto fondamentale, per la riservatezza e privacy, dove non temiamo rivali.
Tutti i nostri sexy toys sono certificati e con istruzioni in Italiano e presso L’extase toverai le migliori marche sul mercato internazionale.
Da noi troverai un ambiente rasserenante, famigliare, non conforme agli standard degli altri sexy shop; nel nostro negozio potrai scegliere e provare tutto quello che desideri senza timori, tensioni o fretta, perché oltre al classico orario di apertura al pubblico, ti diamo la possibilità di aprire esclusivamente per te il nostro esercizio.
Offriamo trattamenti particolari a travestiti, con lezioni all’arte della femminilità, di abbigliamento, make up, creme corpo e profumi, accessori, lingerie, calze donna e calzature. Ti garantiamo inoltre la possibilità di deposito dei tuoi capi, nonchè un comodo servizio di sartoria e lavasecco, il tutto con preventivi personalizzati in base alle tue specifiche esigenze.
Accordandoti con noi, direttamente in negozio, oppure scrivendoci alla mail info@lextasesexyshop.com o ancora direttamente al numero +39 338 4388062, potrai prenotare il tuo appuntamento e tutto quanto sopra riportato sarà realtà.
Precisiamo che noi teniamo prima di tutto alla tua privacy e alla tua riservatezza.
Per maggiori informazioni su tutte le iniziative che L’extase Sexy Shop a Bologna ha pensato per te, visita la pagina Servizi del nostro sito.

Dai un taglio col passato: L’Extase, il Sexy Shop a Bologna che non sembra un Sexy Shop.



Servizi En-Femme

Presso il nostro Sexy Shop situato a Bologna, potrai usufruire di numerosi servizi en-femme appositamente studiati per assicurarti il meglio dal tuo Sexy Shop di fiducia:
Orario flessibile

Per venire incontro alle tue esigenze, ti offriamo la possibilità di prenotare una visita presso il nostro punto vendita anche fuori dagli orari di apertura del negozio.
Contattaci per fissare un appuntamento oppure compila il form a fondo pagina.
Look lessons per trav e trans

Se sei un trav o una trans, o hai sempre desiderato esserlo, ma non hai dimestichezza con il look femminile, rivolgiti a noi! Saremo felici di mettere a tua disposizione la nostra pluriennale compentenza: ti insegneremo a truccarti e vestirti in modo da mettere in risalto tutta la tua bellezza e sensualità.
Contattaci per maggiori informazioni oppure compila il form a fondo pagina.
I tuoi capi al sicuro

Hai finalmente deciso di acquistare quegli abiti che hai sempre sognato, ma non sai dove lasciare i tuoi preziosi capi? Ci pensiamo noi! Possiamo custodirli per te, e a richiesta effettuiamo anche servizio di lavaggio e stiratura.
Contattaci per maggiori informazioni oppure compila il form a fondo pagina.
Servizio sartoria

Se hai comprato un capo che necessita di modifiche per meglio adattarsi alla tua figura, affidati al nostro servizio di sartoria. Gli interventi saranno eseguiti in tempi rapidi da personale altamente qualificato e il tuo nuovo abito ti sarà riconsegnato pronto per essere indossato!
Contattaci per maggiori informazioni oppure compila il form a fondo pagina.
Scarpe su misura

Realizziamo scarpe su misura, prodotte artigianalmente con le migliori materie prime. Ogni modello è testato personalmente da noi per garantirti il massimo comfort!
Contattaci per maggiori informazioni oppure compila il form sottostante.

venerdì 25 maggio 2018

Proteggi le donne transgender torturate pubblicamente in Indonesia

https://www.amnesty.it/appelli/protezione-le-donne-transgender-torturate-pubblicamente-indonesia/
#StopViolenza 12 donne #transgender sono state arbitrariamente arrestate, umiliate pubblicamente e picchiate il 27 gennaio ad Aceh, in Indonesia.
A causa della pubblica umiliazione da parte degli ufficiali che le 12 vittime hanno subito, insieme agli abusi fisici e alle minacce e all’effetto traumatico che questo ha avuto su di loro, attaccando la loro espressione e identità di genere, Amnesty International ritiene che questi maltrattamenti equivalgano a tortura.
Attualmente è in corso un’indagine interna da parte della polizia regionale di Aceh per verificare la cattiva condotta del capo della polizia della zona nord di Aceh.
Tutte le vittime rimangono profondamente traumatizzate e alcune di loro non possono più sostenere la famiglia dopo aver perso il lavoro. A causa delle minacce ricevute da vicini e famiglia – una delle vittime è stata presa a calci e le è stata lanciata una pietra – alcune delle vittime adesso sono in fuga alla ricerca di un posto più sicuro in Indonesia.
Firma ora l’appello per chiedere alle autorità indonesiane di assicurare un’indagine indipendente, imparziale ed efficiente affinché i colpevoli siano portati davanti alla giustizia e assicurare alle vittime un risarcimento totale e una effettiva protezione.

mercoledì 23 maggio 2018

Enrie Scielzo

"Essere donna è un dono della natura, oppure, come nel mio caso, un regalo che mi sono fatta da sola." Enrie Scielzo

giovedì 17 maggio 2018

IL FATTORE T


CASTING PER IL FILM
“IL FATTORE T.”



SCENEGGIATURA di Francesco Costabile e Mariano di Nardo
Sofia Meetings 2015, vincitore borsa di studio Mediterranean Film Institute
Crossroads co-production Forum, Thessaloniky Film Festival 2015, Vincitore di una menzione speciale allo sviluppo.
Intiative Film – vincitore di una borsa di studio allo sviluppo
In co-produzione con EZ FILMS ( Francia), Nukleus Film ( Croazia e Slovenia)
Sviluppato con il sostegno del fondo allo sviluppo del MIBACT.


                    


PER CONTATTI:


                                   

"E venne il giorno in cui il rischio di rimanere chiuso in un bocciolo divenne più doloroso del rischio di sbocciare"
Anaïs Nin

LA TRAMA
Matteo ha trentacinque anni, vive a Trieste ed è un professore di biologia, un uomo schivo e taciturno amante del lavoro e attento ai suoi studenti.  
L’appartamento di Matteo, un mondo intimo e privato, protegge la sua quotidiana trasformazione in Veronica, affascinante crossdresser in cerca di incontri e fugaci amanti rimediati sul web.
Una vita che viaggia su un doppio binario, due generi, due mondi pronti ad entrare in collisione.
Un giorno, in questo fragile equilibrio, irrompe un ragazzo: il suo nome è Adam ed è un suo studente.

Con il “Il Fattore T.” si vuol indicare quel territorio di transito in cui è possibile esplorare le mille sfumature del nostro corpo, aldilà del semplice binarismo di genere. L’incontro tra Matteo/Veronica e il suo studente si rivelerà per entrambi l’occasione per scoprire e liberare sé stessi. Una profonda storia d’amore che stravolge il concetto tradizionale di identità di genere.





IL REGISTA
Francesco Costabile è nato nel 1976. Attualmente vive a Roma. Ha lavorato come regista, sceneggiatore e produttore cinematografico. Nel 2006 ha conseguito il diploma in regia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia.
I suoi cortometraggi –  L’ ARMADIO e DENTRO ROMA - hanno avuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali ( tra cui due Nastri d’Argento e una candidatura ai David di Donatello). Nel 2010 realizza L’ABITO E IL VOLTO – Incontro con PIERO TOSI, documentario dedicato al maestro del costume vincitore del Biografilm Festival. Nel 2014 cura la ricerca e la documentazione di FELICE CHI E’ DIVERSO di Gianni Amelio. Nel 2015, con lo pseudonimo DanaStable, produce PORNO & LIBERTA’ di Carmine Amoroso.  “Il Fattore T.” è il suo film d’esordio nel lungometraggio.

LA PRODUZIONE
CONTRORA è Alessandra Grilli e Serena Sostegni. Entrambe lavorano da più di dieci anni nell’industria cinematografica. Alessandra Grilli ha lavorato come responsabile sviluppo e produttore delegato presso Acaba Produzioni di Fabrizio Mosca ( Into Paradiso di Paola Randi e Alì ha gli occhi azzurri di Claudio Giovannesi). Serena Sostegni lavora invece nel reparto sviluppo di Cattleya, occupandosi di sviluppo e produzione di opere prime e serie televisive.
Il primo film prodotto da Controra è “2Night” di Ivan Silvestrini, in concorso ad ALICE NELLA CITTA’ – Festival del Cinema di Roma 2016.






SCHEDA PERSONAGGIO:
 MATTEO e VERONICA
Matteo ha trentacinque anni, protegge il suo mondo da sguardi indiscreti mantenendo le giuste distanze tra colleghi. Il suo volto tradisce una sensibilità, una delicatezza, pronta ad esplodere tra le mura domestiche.
Veronica ha un carattere forte, destreggia il suo mondo con sicurezza, così come i suoi amanti occasionali. Dietro questa apparente solidità, si nasconde la fragilità del suo mondo, una prigione di cristallo in cui vive e da cui non sembra uscire.
Ma un giorno Adam, un ragazzo poco più che adolescente, entrerà a far parte della sua vita, sconvolgendone gli equilibri, a casa e tra i banchi di scuola.

CARATTERISTICHE FISICHE:
Matteo possiede una fisicità molto asciutta, elementi gentili e delicati. Il suo volto e la sua fisicità - gentile ma non femminea - si plasma e acquista una sua grazia nei panni di Veronica.
Un attore di riferimento per il ruolo è David Dencik, attore protagonista di A Soap di Pernille Fischer Christensen ( https://www.youtube.com/watch?v=IQaxir4dYg8 ).

MODALITA’ PER PROVINO
Gli attori possono contattarci per un provino su Roma. Presentarsi senza barba, evitare un trucco e parrucco eccessivamente femminile.  Ciascun attore porterà qualche elemento o accessorio in grado di restituire una propria femminilità.
Gli attori che non possono presentarsi fisicamente a Roma possono concordare un video provino.
Seguici su:

lunedì 23 aprile 2018

Enrie: la prima fashion blogger transessuale al mondo



Carissimi lettori, oggi voglio affrontare un tema importante: vorrei parlarvi di quelle persone che sentono di appartenere al sesso opposto a quello biologico di nascita e che decidono di affrontare un percorso per poter essere ciò che per natura potrebbe definirsi un errore. Per fare questo ho deciso di contattare una persona di mia conoscenza che si chiama Enrie. Enrie è la prima fashion blogger transessuale al mondo, e una delle 50.000 persone (circa) che in Italia ha deciso di intraprendere questo percorso e che quindi potrebbe definirsi transgender.
Ciao Enrie, innanzitutto ti chiedo se la mia definizione di transgender è esatta.
Sì, la tua definizione è esatta, anche se io tecnicamente sono ormai transessuale, e credo sia utile spiegare questa differenza: transgender, come hai detto tu, è un “termine ombrello” che identifica chiunque si identifica nel sesso opposto a quello biologico, mentre transessuali sono coloro che decidono di intervenire in maniera concreta per rettificare questo stato, attraverso percorsi psicologici, endocrinologici, terapie ormonali, interventi chirurgici ecc. Diciamo che è il passo successivo all’essere transgender: si può dire che tutti i transessuali sono transgender, ma non tutti i transgender sono transessuali.
20431397_1371359506295339_7466874768388247437_n.jpg
Enrie, quanti anni avevi quando hai capito che in realtà sei una donna e che avresti dovuto fare di tutto per diventare ciò che sei ora? È stato difficile farlo accettare ai tuoi genitori? Com’è stato affrontato questo percorso?
Col senno di poi, posso dirti che ho sempre rapportato il mio essere all’universo femminile: da piccola giocavo con le Barbie, ascoltavo le Spice Girls, volevo essere Sailor Venus. Ovviamente quando sei piccolo non riesci ad avere una percezione piena del sé, figuriamoci identificarti in un sesso piuttosto che in un altro! Non è che mi svegliavo la mattina e mi chiedevo: “Sono donna? Sono uomo? Sono gay?”. Ero semplicemente io, Enrie e basta. Ho sempre vissuto la mia sessualità in maniera spontanea e alla luce del sole, anche da ragazzo ero molto effeminato e indossavo cose da donna, ma arrivi a un punto in cui non ti basta più tutto quello, quello che vuoi veramente è non solo sentirti donna, ma ESSERE donna, e sono due cose ben diverse. Non volevo essere una “travestita” (un termine che odio) o essere donna solo all’apparenza, quando uscivo con gli amici la sera o andavo a ballare, volevo esserlo sempre, anche appena sveglia la mattina o prima di andare a dormire, dopo essermi tolta i vestiti, gli orecchini, i tacchi, il mascara.
Farlo capire e accettare ai miei genitori è stata la parte più difficile, e probabilmente il motivo per cui non ho avuto il coraggio di intraprendere prima questo percorso, come credo per molte di noi. All’inizio ci sono state scene di panico, pianti, litigi, incomprensioni, ma poi man mano con la maturità, l’educazione, e soprattutto la ferma volontà nel decidere di affrontare questo percorso, i miei genitori hanno iniziato a vedere in me una donna sicura di sé, che sapeva quello che voleva e aveva preso in mano la sua vita e deciso di cambiarla. Alla fine spesso i genitori non vogliono che affrontiamo questo cambiamento semplicemente per paura, e per questo che invece di fare scenate e sbattere i piedi a terra è bene sedersi con calma, parlare, confrontarsi, magari fare ricerche insieme a loro, coinvolgerli, cercare di fargli assimilare e capire cos’è questa cosa che a loro è estranea e completamente nuova. Io non sono cambiata come figlia, sono rimasta sempre quella che ero per loro, e loro mi sono stati molto vicini in questo percorso. Sono fortunata, lo so, ma credo che ogni genitore voglia solo la felicità dei propri figli, e credo che i miei genitori, quando mi guardano ora, vedono una persona più serena, più forte, più felice.
Purtroppo in Italia il termine transgender è accostato a qualcosa di strano, forse è visto in maniera ancora più strana del termine gay. Di te so che hai un lavoro normale e che vivi una vita normale come tutti… è stata una conquista o è avvenuto naturalmente? Inoltre, perché il fatto di essere transgender da alcune persone viene ancora erroneamente accostato alla prostituzione?
È avvenuto naturalmente; non vedo perché il mio essere transessuale dovrebbe affettare in alcun modo la mia vita diversamente da quella degli altri. Non è che solo perché sono trans devo sentirmi in diritto di dovermi prostituire o non condurre una vita “normale”.
Mi duole dirlo, ma se le trans sono accostate al mondo della prostituzione perché, diciamoci la verità, molte trans fanno quello: in parte perché è un percorso mooolto costoso, ma anche perché magari sono state cacciate di case o ancora perché magari semplicemente gli piace fare quello e approfittano del fatto che agli uomini le trans intrigano, e pure molto. È inutile nasconderci dietro un dito, le cose stanno così e non ho paura di dirlo ad alta voce. Ma per fortuna ci sono tantissime trans che conosco che sono professioniste, che hanno studiato, che hanno un’educazione, una cultura e una famiglia alle spalle, che sono avvocati, medici, broker, scrittrici, commesse, che fanno lavori onesti e vivono la loro vita da donne integrate nella società. Il problema vero è che in TV di queste persone non si parla. Si parla di Efe Abal, delle trans brasiliane che battono sui marciapiedi di Milano, di Eva Robin’s, di sesso, di eccessi e di prostituzione, perché è quello a vendere. Per un periodo si è parlato delle trans modelle come Lea T., Carmen Carrera, Valentina Sempaio ecc, ma poi sono finite nel dimenticatoio. Era solo un argomento “di moda”. Il problema secondo me è che i media danno la priorità alle cose sbagliate e marciano sul popolino invece di cercare di educarlo.
Come vive l’amore una transgender? Riescono a trascendere da ciò che era, da ciò che sei o spesso diventa un problema?
Il problema non è di certo il nostro, ma di chi ci sta accanto, che magari non ha il coraggio di accettare la cosa, o di dirlo ai genitori, agli amici ecc. Un mio ex mi disse che innamorarsi di una trans era molto più “grave” che scopare con una trans. Inutile dire che è finita.  Il problema è che tutti vanno con le trans, molti se ne innamorarono pure, ma poi portare la cosa alla luce del sole è un altro paio di maniche. Ci vogliono tenere tutti come segreti, come una cosa nascosta, ed è per quello che col tempo sono diventata molto intransigente nei confronti degli uomini. Si pensa che se vai con una trans non sei un vero uomo, e invece è buffo perché esattamente il contrario: solo un vero uomo può avere le palle di stare con una trans e di ammetterlo, e io voglio un vero uomo. Degli omuncoli non so che farmene.
C’è una persona di mia conoscenza che fa il carabiniere e che, se potesse, utilizzerebbe la violenza nei confronti di persone transgender, omosessuali e persone dalla pelle scura . Facciamo finta che questa persona possa leggere questa conversazione, cosa vorresti dirgli?
Gli direi che trovo triste e deplorevole che una persona che dovrebbe essere a servizio dello Stato e soprattutto delle persone la pensi così, e che la violenza è il mezzo dei codardi e degli stupidi che non sanno far valere le proprie idee con la testa e con la voce. Gli direi che è un grandissimo ignorante perché non sa discernere una persona indipendentemente dalle sue caratteristiche, che non sa stare al mondo visto che nel 2018 ha ancora gravi problemi nel rapportarsi alla società moderna, e che per me meriterebbe il licenziamento immediato. E gli direi anche che probabilmente è anche un grandissimo represso.
Cosa pensi del gaypride? Pensi che sia il modo giusto per combattere omofobia e pregiudizi? Ti chiedo questo perché io ho sempre pensato che è il modo sbagliato per far capire agli altri di non essere “diversi”. Io a volte penso che, invece, è un ostentazione sbagliata del proprio essere e che va a sottolineare il fatto di non sentirsi accettati nella società e che va a sottolineare la “diversità” in termini di pregiudizio che invece dovrebbe scomparire.
Comincio col dire che non credo nelle manifestazioni in generale, quindi forse sono di parte. Il gay pride non mi è mai piaciuto molto, ma preferirei non addentrarmi nell’argomento semplicemente perché partirebbe una di quelle polemiche infinite senza capo né coda che non portano a nulla. Più che un’affermazione dei diritti gay, la vedo come una celebrazione (e forse come hai detto tu, ostentazione) del mondo gay. In cui forse non c’è niente di male, ma non vedo cosa se ne potrebbe ricavare in termini politici o sociali, se quello è il suo intento.
Da un mio punto di vista, penso che le persone che vogliono farsi accettare dalla società dovrebbero mostrarsi per quello per sono: e sei un commercialista omosessuale che non va abitualmente in giro con un costume di piume rosa, non vedo perché dovresti farlo al gay pride, e non vedo come la gente possa prenderti sul serio. Ovviamente ci sono le dovute eccezioni e ho tanti amici che credono davvero in quello che fanno e lo fanno in semplici jeans e T-shirt bianche e li ammiro tantissimo, ma credo che molti prendano il gay pride solo come uno “sfogo”, come i gay che aspettano il Carnevale per vestirsi da donna. Se vuoi vestirti da donna, fallo ogni santo giorno. Se vuoi indossare un costume di piume rosa, fallo quando esci con i tuoi amici. Se indossi abitualmente giacca e cravatta, manifesta in giacca e cravatta. La vera libertà è questa.
Secondo te, perché noi esseri umani siamo così chiusi mentalmente? Cosa fa sì che abbiamo il potenziale per essere evoluti, ma guardiamo e giudichiamo una persona omosessuale, una persona invalida o chi indossa vestiti eccentrici? perché ciò che esula dal concetto di normalità (ammesso che esista) viene giudicato?
Io credo che gli esseri umani non siano chiusi mentalmente, basta pensare ai déja-vu, alle psicosi, le schizofrenie, le perversioni, i sogni, le intuizioni, le idee geniali, che secondo me sono tutte porte che lasciano intravedere la vastità della mente umana. Credo che molto dipenda dal milieu in cui siamo cresciuti, dall’educazione che abbiamo avuto e dalle esperienze che abbiamo fatto, ai concetti con cui siamo cresciuti che ci lasciano giudicare una cosa da un determinato punto di vista piuttosto che un altro. Credo che le più grandi virtù che un essere umano possa avere siano la curiosità – che ti spinge ad imparare cose nuove, a informarti, a metterti in discussione, a farti e fare domande, a voler capire e andare oltre – e l’umiltà, quella di poter accettare che non c’è sempre e solo un solo punto di vista e che se una cosa è vera e giusta per te, non è detto che lo sia anche per me. Quando noi pensiamo che è giorno, per l’altra parte del mondo è notte. Entrambe le cose sono vere, e una cosa non esclude l’altra. Dovremmo solo imparare a considerare le cose da un’altra prospettiva.
Grazie Enrie per avermi concesso di poterti fare queste domande in amicizia. E spero che tu possa essere un esempio positivo per tutti.
Grazie a te per avermi ospitata in questo tuo spazio, mi auguro anche io di aver potuto offrire un punto di vista diverso e spero che chi legge possa trarne qualcosa di positivo. Per chi vuole, può seguirmi sulla mia pagina Facebook The Ladyboy by Enrie Scielzo  e su Instagram @enriescielzo. E, ovviamente, potete leggere il mio “Diario di una trans” sul mio blog, www.enriescielzo.com.

 https://bloggolo.it/2018/04/23/enrie-la-prima-fashion-blogger-transessuale-al-mondo/