IN MEMORIA DI PICCOLA KATTY
E' sabato sera, Un sabato sera come tanti di quelli che ho vissuto, qui ,sui marciapiedi di Napoli.
In effetti questa sera, fa un po' freschetto.
Sono seduta in macchina, con la portiera aperta ad aspettare che mi si avvicini qualche cliente.
Sono una donna trans, ormai ho superato i sessant'anni, e su questi marciapiedi ripercorro ogni sera parte della mia vita.
Molti pensano che la vita di una donna trans, sia tutta lustrini e superficialità, beh non è così, non lo è per le ragazze giovani, non lo è stata e non lo è di certo, per le donne della mia età.
Il marciapiede non è mai stata una scelta, non si può chiamare scelta una decisione che si prende se non hai delle alternative.
Ho iniziato il mio percorso giovanissima, ero proprio "bellilla", una bella mora con gli occhi scuri.
Quanti uomini mi hanno corteggiata...
Se vi raccontassi, ci sarebbe da scrivere un romanzo.
Mi sarebbe piaciuto fare la parrucchiera, un "lavoro normale", come direbbe qualcuno, ma mica è stato facile.
Quanti NO, quante umiliazioni, quante porte in faccia.
Non è semplice adesso, figuriamoci 40 anni fa.
"Femminiello", quante volte ho sentito urlare quella parola al mio passaggio.
Che amarezza, che tristezza nel cuore!!!
Eppure cosa ho mai chiesto alla vita, NIENTE, se non di poter vivere per quella che sono, ed essere accettata e amata per quello che sono stata.
Si, "che sono stata", perchè questa notte, mi hanno uccisa.
Si è avvicinato un ragazzo, uno dei tanti che si accostano e mi chiedono informazioni.
"Bella quanto prendi?".
"Tesoro, 10 di bocca, 20 l'amore"
Eh si, quelle della mia età quando parlano di un rapporto sessuale completo parlano, ancora, di AMORE, siamo sempre state romantiche noi!!!
Ormai c'è crisi, bisogna accontentarsi, e l'amore si vende e si svende per soli 20 euro.
Ci accordiamo. Il ragazzo sale in macchina, ma mi sferra subito un pugno in faccia.
Mi stordisce. Non vuole fare l'amore. Vuole la mia borsetta. Me la strappa dalle mani. Un altro pugno in faccia, ancora più violento. Cerco di reagire. Tira fuori un coltello.
"No, non lo fare ti prego!!!, gli grido.
Sento del calore,intorno al collo. Vedo dei fiotti di sangue che mi sporcano il vestito, "Che peccato", penso, "il vestito nuovo che avevo comprato stamattina al mercato!!!".
Sto perdendo i sensi. Non riesco più a respirare, SONO MORTA!!!
Ed ora che succederà?! Cosa succederà domani?!
Ma la macchina rimarrà qui?! E i miei fratelli, cosa penseranno?!
I miei nipoti?!
Lo so, i giornali scriveranno "Trans trovato ucciso" e sicuramente useranno il mio nome di battesimo al maschile per umiliarmi ancora di più, mi chiameranno Salvatore, quel nome che ho sempre odiato.
Qualcuno penserà che me la sono cercata, ma nessuno si chiederà come mai una donna trans di più di 60 anni è ancora costretta sul marciapiede per andare avanti.
Che brutta morte!!! Avrei voluto salutare i miei amici, le mie amiche i miei familiari, ma non mi è stato permesso.
Per cosa poi?! Per quei cento euro che avevo nella borsetta.
Che posso fare, ormai?! Niente!!!
Posso solo sperare che nessun'altra sorella trans faccia la mia stessa tragica fine, posso solo sperare che per le ragazze più giovani lo STATO, che per me non c'è mai STATO, possa offrire delle opportunità di lavoro.
Perchè io non ho mai potuto scegliere di fare la vita: è la vita che ha scelto me!!!
Ora, mi sento veramente stanca, chissà dove andrà la mia anima.
Ogni tanto pensatemi, io vi guarderò e cercherò di proteggervi.
Ah, dimenticavo io non mi chiamo Salvatore,
io mi chiamo Piccola Katty!!!
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